TORINO - Nel vedere domenica sera gli ampi spazi sul prato dell’Olimpico e i capovolgimenti di fronte che quegli spazi consentivano, con Roma e Juventus a scambiarsi botta e risposta di occasioni soprattutto nel secondo tempo, agli occhi bianconeri è ulteriormente cresciuto il rimpianto per l’assenza di Kenan Yildiz, bloccato da una gastroenterite. Non esistono controprove, ma il sospetto che nel finale di quella partita così aperta il talento e la velocità del turco avrebbero potuto rivelarsi decisivi resta forte. Amen, è andata così: la Juventus si consola con il pieno recupero del diciannovenne attaccante ex Bayern, ieri al lavoro con i compagni per preparare la sfida di domenica alle 18 contro la Salernitana, quando il ritorno alla vittoria dopo quattro pareggi significherebbe rendere finalmente aritmetica la qualificazione alla prossima Champions League. E poter preparare a mente serena la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta di tre giorni dopo alle 21.
Yildiz-Chiesa, le strategie di Allegri
Proprio le 75 ore che passerano tra i fischi d’inizio delle due partite in cui la Juve si giocherà i suoi obiettivi stagionali (la qualificazione Champions potrebbe arrivare anche dopo, ma sarebbe ora di chiuderla) rendono ancora più prezioso il pieno recupero di Yildiz anche se il turco sta smaltendo i postumi della gastroenterite. Le sue condizioni dunque vanno valutate. La prestazione di Chiesa contro la Roma sembra escludere il ballottaggio ormai diventato un classico tra il numero 7 e il numero 15, con la conferma tra i titolari dell’azzurro. Poter contare sul turco, però, permetterà ad Allegri di gestire le forze di Chiesa in vista della finale di Coppa Italia, risparmiandogli magari 20-30 minuti senza dover rinunciare a un attaccante di raccordo tecnico e veloce, abile a svariare.