Alex Sandro: "Addio famiglia Juve, mai pianto così. Su Allegri e il futuro..."

Le parole del brasiliano dopo l'ultima partita con i bianconeri: "Il trofeo più bello che porto con me è l'amore di tutti"

"Sono stati giorni emozionanti per me, non avevo mai pianto tanto in una settimana. Tutto questo viaggio è stato bellissimo per me. Ringrazio i tifosi, la città, questo Paese meraviglioso che è l'Italia. Tutti i compagni, da quelli del primo anno a quelli di adesso. Sono contento per la storia bellissima che abbiamo scritto insieme. Porto nel cuore più le persone dei trofei: dai magazzinieri alla dirigenza. L'amore, il rispetto... Quando si dice che la Juve è una famiglia, è questo che si intende. Ho provato a dare tutto. Io ringrazio tutti per avermi accolto nelle loro case, nelle loro famiglie, nella loro vita. Il mio cuore sarà sempre qua e avrà uno spazio riservato per tutto il popolo bianconero". Sono le parole di Alex Sandro, decisamente commosso ai microfoni di Dazn, dopo Juve-Monza, la sua ultima partita con la maglia della Juve. Il brasiliano saluta i bianconeri dopo nove anni e ha realizzato anche un gol nella sua gara d'addio, caratterizzata pure da una emozionante standing ovation che i tifosi juventini gli hanno riservato. 

Le parole di Alex Sandro

"Il trofeo più bello che porto con me è l'amore e il rispetto di tutti. La prossima sfida? Come sempre proverò a dare il mio meglio, indipendentemente da dove sarà. Dove andrò? Ancora non c'è niente di deciso, ma sicuramente sarò felice nel prossimo posto, nella prossima famiglia. Mi avevano detto che doveva finire con un gol di testa sul primo palo. Ringrazio Dio e tutti" ha aggiunto Alex Sandro. Su Allegri: "Allegri? È impossibile parlare della mia carriera senza parlare di lui. Ho imparato tantissimo con lui e lo ringrazio per la fiducia che ha avuto in me sia come giocatore che come persona. Lui è speciale nella mia vita". Infine, il brasiliano ha concluso: "Il futuro della Juve? Sono sicuro che le prossime stagioni saranno migliori. Con la Coppa Italia è iniziato un ciclo di nuovi campioni, perché c'erano tanti che non avevano mai alzato un trofeo".

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