Pagelle Juve: Djalò in evidenza, Fagioli gigante, Chiesa in formato Europeo

Voti e giudizi della squadra bianconera nell’ultima partita della stagione, vinta contro il Monza: lacrime Alex Sandro, ovazione Pinsoglio

Perin 6.5

Ottimi riflessi nel respingere il colpo di testa di D’ambrosio sulla punizione di Colpani. Non è la Coppa Italia, ma la sua affidabilità resta intatta. Nella ripresa lascia il palcoscenico al terzo portiere. 

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Pinsoglio (1’ st) 7.5

Passerella finale, si fa per dire: para facile su Bondo, il cui tiro è centrale, mentre è insidiosissima la conclusione di Birindelli. E tutto il pubblico lo applaude, scandendo il suo nome. Si ripete sul colpo di testa di Djuric. 

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Danilo 7

Un altro giocatore rispetto a Bologna: attento e puntuale negli interventi. Ridicolizza Dany Mota rubandogli palla, anticipa gli avversari che si trovano dalle sue parti confermando la sua leadership. 

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Rugani 6.5

Disciplinato e attento, svolge bene il compito che gli ha affidato Montero: ogni volta che viene chiamato in causa è una garanzia nel farsi trovare pronto. Festeggia sul campo il rinnovo. 

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Alex Sandro 7

Danilo gli cede la fascia di capitano per l’ultima partita in bianconero, che lui onora segnando di testa il gol del 2-0. La rete dell’addio, festeggiato dai compagni e, finalmente, anche dal pubblico. Con questa partita, la 327ª, raggiunge Nedved in testa alla classifica dei giocatori stranieri con più presenze nella storia bianconera. Esce in lacrime salutato dalla standing ovation dello Stadium. 

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Djalò (29’ st) 6.5

All’esordio con la maglia bianconera, si mette subito in evidenza per un’incursione sulla sinistra. 

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Weah 6

Chiude in crescendo l’annata con una prestazione in cui evidenzia una buona condizione fisica. Peccato che sia servito troppe poche volte nello spazio.

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Fagioli 8

Maledetta traversa. Gli ha negato la gioia del gol alla prima da titolare dopo la squalifica di sette mesi e i 20 minuti di Bologna. Era dal 1° ottobre che Fagioli non scendeva in campo dal primo minuto e nel vederlo in azione si comprendono i rimpianti di Allegri per non averlo avuto tutto l’anno. Giganteggia in regia, si propone in avanti a suon di slalom, rischia il giallo su Colpani, poi il suo tiro dal limite dell’area finisce contro la traversa. Nella ripresa, grande intuizione nel pallonetto in area che innesca Chiesa tutto solo. Un’ottima gara che può spingere Spalletti a confermarlo nei 26 per gli Europei. 

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Nicolussi Caviglia (34’ st) ng  

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Alcaraz 5

Non è la sua giornata. Troppi errori: buone le idee, ma non riesce a concretizzarle. Perde palloni e sbaglia i passaggi. 

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Iling Junior 6

Montero gli dà fiducia, mura la conclusione di Izzo ed è una garanzia in difesa dove recupera parecchi palloni, ma arranca nella fase offensiva 

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Chiesa 7.5

Un gol e un palo. Ci mette un po’ a carburare, ma poi inserisce il turbo con le sue accelerazioni e non ce n’è per nessuno. Il vantaggio arriva da una sua azione personale: riceve da Milik, salta D’Ambrosio vincendo un contrasto e in area calcia sul primo palo battendo Sorrentino. Nella ripresa con un gran tiro a giro prende l’incrocio dei pali. E poi va di nuovo vicinissimo alla doppietta scodellando un assist di Fagioli che Sorrentino intercetta con la mano. Pronto per l’Europeo. 

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Milik 6.5

Non ci arriva sul cross di Weah, si fa anticipare sul tap in ma fa tantissimo lavoro sporco. 

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Vlahovic (28’ st) 6

Qualche minuto per partecipare alla vittoria dopo essere stato premiato come miglior attaccante della Serie A. 

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Yildiz 7

Il talento turco si trova a perfezione nel tridente e semina panico nella retroguardia del Monza. Serve assist, ma prova anche la conclusione personale nella ripresa: il suo sinistro trova però la risposta di Sorrentino. Duello acceso con Izzo. 

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Miretti (43’ st ) ng

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All. Montero 7

Il traghettatore lascia la Juventus con una vittoria, che mancava in casa bianconera da 48 giorni. Ha dimostrato che il tridente funziona.

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Perin 6.5

Ottimi riflessi nel respingere il colpo di testa di D’ambrosio sulla punizione di Colpani. Non è la Coppa Italia, ma la sua affidabilità resta intatta. Nella ripresa lascia il palcoscenico al terzo portiere. 

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