Due giorni di riposo per ritemprarsi dopo la settimana tedesca e resettare lo 0-3 subito con il Norimberga nella prima amichevole della stagione. Poi, da domani, si riparte per accendere la vera Juve. In primis ci penseranno gli ultimi rientranti dalle vacanze, ovvero Douglas Luiz, Bremer e Danilo reduci dalla Coppa America con il Brasile e Yildiz, dopo le fatiche all’Europeo con la Turchia. Quindi toccherà al dt Giuntoli allargare la rosa ormai al completo alla Continassa con gli innesti del difensore Todibo e del sottopunta Koopmeiners. Ma andiamo per gradi. Partendo proprio dal campo e quindi da Thiago Motta. Il tecnico italobrasiliano a partire da dopodomani avrà tutti a disposizione, particolare non certo trascurabile per impartire al meglio i principi di gioco della sua Juve agli interpreti che saranno chiamati a un tipo di gioco significativamente differente da quello che chiedeva e quindi proponeva Massimiliano Allegri.
Juve, con Motta sei meno prevedibile
Non solo nel modulo, di partenza il 4-2-3-1 con possibilità di sconfinamento nel 4-3-2-1 e 4-3-3, niente a che vedere con il 3-5-2 di Mister Max, ma anche nell’attitudine e nell’approccio richiesto: maggior intraprendenza dei singoli, assunzione di personalità per giocate non scontate a costo di concedere qualche rischio. Dunque, sulla carta, una squadra più divertente e meno prevedibile. Importante, anzi, basilare, il fatto che non venga però meno l’equilibrio, quindi il sistema di protezione che, con il Norimberga, si è visto alquanto lacunoso. Ma mancavano Bremer e Danilo, i pilastri centrali della difesa e a metà campo non c’era Douglas Luiz. Se a questo si somma il fatto che gli avversari avevano le gambe che giravano il doppio essendo più avanti con la preparazione ecco che il tutto va pesato con la giusta tara.