TORINO - Scoprire i Kenan Yildiz prima che diventino Kenan Yildiz. La missione della Juventus, in materia di giovani, è soprattutto questa: individuare un talento, formarlo a Vinovo, dargli uno sbocco in Next Gen e poi consegnarlo alla prima squadra. Un percorso idealmente perfetto, che il club bianconero spera possa essere adatto anche per Arman Durmisi. Sloveno, classe 2008, oggi pronto ad iniziare il proprio cammino con l'Under 20 di Francesco Magnanelli, proprio come quando Yildiz si affacciò a Torino nel 2022 dal Bayern Monaco: lo prese subito Paolo Montero sotto la propria ala, proprio per curare le prime prove di volo. Collaudo superato e diventato un modello anche per la maturazione di Durmisi, che in patria ha già addirittura assaggiato il mondo dei grandi con la maglia del Koper, la realtà che lo ha svezzato. Non è un caso che il messaggio d'addio, una volta ufficializzato l'approdo alla Juventus, sia stato di questo tenore: "Incasseremo uno dei più grandi compensi della storia del club. Il trasferimento conferma che il Koper sia sulla strada giusta, siamo felici perché conferma quanto di buono riesce a produrre la nostra scuola calcio". Tradotto: è triste salutarlo proprio adesso, ma la storia di Arman è un premio ai nostri sacrifici. Insieme a lui, la Juventus ha preso anche il gemello Dajan: interessante, sì, ma meno dirompente.
Durmisi, sulle orme di Yildiz
Arman è una punta centrale, Dajan un centrocampista di qualità. Ma il primo ha già dimostrato abilità fuori dal comune, anche con la Slovenia Under 17. I bianconeri lo hanno seguito a lungo, per poi portarlo a Torino agli sgoccioli del mercato estivo: subito tre anni di contratto per il ragazzo, che già dai primi allenamenti ha fatto capire di avere qualcosa di magico. In Italia lo aveva seguito il Parma, all'estero il Lipsia, ma la Juventus ci è arrivata per prima. Usando gli argomenti perfetti col ragazzo, per esempio raccontandogli il progetto Yildiz, e allo stesso tempo accontentando il Koper, certamente orgoglioso di Durmisi. Pronto, sì, per vivere un periodo di apprendistato in Under 20: gli servirà per capire il nostro calcio e così avrà il tempo per metabolizzare il cambiamento, imparando rapidamente l'italiano. Nessuno lascerà nulla al caso, fra Vinovo e la Continassa. Anche Thiago Motta: in pochi allenamenti si è infatuato di Vasilije Adzic, non è detto che non ci ricaschi. La monogamia calcistica non gli appartiene.