Buffon a nudo, panico e depressione alla Juve: "Posseduto, non mi sentivo io"

L'ex portiere e leggenda bianconera, campione del mondo con l'Italia e oggi capo delegazione della Nazionale, ha raccontato in tv il suo periodo più buio
Del Piero, Pirlo e Buffon tornano in campo in Messico per il Fifa Legends Match

Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana, è stato ospite dell'ultima puntata di Domenica In, dove ha presentato la sua autobiografia "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi". Durante l'intervista, ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sulla crescita personale derivante dagli errori commessi. L'ex calciatore ha altresì sottolineato l'importanza di affrontare le proprie responsabilità, affermando: "Tu puoi migliorarti se gli errori li paghi in prima persona, se davvero ti feriscono o ti umiliano; cose che io ho affrontato nella vita. Se rimani in piedi e le affronti, allora ti senti più forte. Se invece c’è qualcuno che paga al posto tuo resti quel ragazzotto con valori vacui…". 

Buffon e il legame con la famiglia

L'ex calciatore ha svelato un lato intimo e affettuoso parlando del forte legame che lo lega alla sua famiglia, che lo ha plasmato fin dall’infanzia. Ha condiviso ricordi teneri legati ai periodi trascorsi dai nonni durante l’inverno, mentre i genitori erano impegnati a lavoro. "Mi lasciavano lì velocemente per evitare la sofferenza del distacco, ovviamente lo facevano perché lavoravano. Fin dal primo giorno, in quel contesto, per me era una vita piacevole; velocemente mi sono abituato a quella nuova situazione”, ha svelato Buffon. Poi ha aggiunto: "Una mattina mi sveglio e vedo questo punto surreale tutto bianco e non sapevo cosa fossero quei fiocchi che cadevano. Incuriosito, ancora in pigiama con un freddo incredibile, c’era un accumulo di neve e mi sono tuffato lì. Mi raccoglie mia nonna tutto bagnato, in quella giornata mi sono cambiato 7 volte; mia nonna ad un certo punto non mi ha più fatto uscire". Nel riflettere sul legame familiare, Buffon ha aggiunto: “Il legame con la mia famiglia è incredibile... è la parte che ristora il cuore di ognuno di noi, la famiglia è un modo per non allontanarsi troppo dall’umanità che spesso trascuriamo magari per il successo o per gli impegni”...

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Buffon e il calvario della depressione

Durante l’intervista a Domenica In, Gigi Buffon ha condiviso un momento estremamente personale e toccante della sua vita, raccontando dell’esperienza con gli attacchi di panico e il principio di depressione che ha affrontato intorno ai 25 anni. Parlando del disagio mentale vissuto, l'ex Juventus ha affermato: "Erano già due o tre mesi che mi sentivo debilitato, la mente offuscata e poco lucida. Avevo dentro di me un’apatia e una pigrizia non consueta e questa cosa mi faceva paura". Ed ancora: "Era come se fossi posseduto da qualcun altro, non mi sentivo io, anche quando si trattava di prendere scelte di vita. A 25 anni questa cosa mi colpì molto". Gigi ha poi raccontato un episodio emblematico che gli ha fatto capire la gravità della situazione: "Durante l’allenamento prima di una partita, Juve-Reggina, mi stavo riscaldando e sentivo la voglia di scappare da quello che stavo facendo, qualcosa che non riuscivo a dominare, come se mi dovesse scoppiare il petto"...

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Il profondo malessere di Buffon e la reazione

"Parlai con l’allenatore e dissi che non ce l’avrei fatta: ‘Non ho la testa, non ho niente’. Lui, impaurito, mi chiese di aspettare, ma io non ne volli sapere. Quando chiamarono il secondo portiere, Antonio Chimenti, presi lucidità e mi dissi: ‘Se tu adesso non giochi e ti escludi da questa sfida, se altre volte succede farai uguale", ha raccontato Buffon ricordando il momento in cui decise di affrontare il problema. Sul possibile motivo del disagio, l'ex calciatore ha detto: "Forse era come se non fossi soddisfatto dell’altra parte della mia vita; un malessere interiore che forse è partito da lì perché la mia felicità era la ricerca di un futuro con qualcuno che però ancora non vedevo".

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Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana, è stato ospite dell'ultima puntata di Domenica In, dove ha presentato la sua autobiografia "Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi". Durante l'intervista, ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sulla crescita personale derivante dagli errori commessi. L'ex calciatore ha altresì sottolineato l'importanza di affrontare le proprie responsabilità, affermando: "Tu puoi migliorarti se gli errori li paghi in prima persona, se davvero ti feriscono o ti umiliano; cose che io ho affrontato nella vita. Se rimani in piedi e le affronti, allora ti senti più forte. Se invece c’è qualcuno che paga al posto tuo resti quel ragazzotto con valori vacui…". 

Buffon e il legame con la famiglia

L'ex calciatore ha svelato un lato intimo e affettuoso parlando del forte legame che lo lega alla sua famiglia, che lo ha plasmato fin dall’infanzia. Ha condiviso ricordi teneri legati ai periodi trascorsi dai nonni durante l’inverno, mentre i genitori erano impegnati a lavoro. "Mi lasciavano lì velocemente per evitare la sofferenza del distacco, ovviamente lo facevano perché lavoravano. Fin dal primo giorno, in quel contesto, per me era una vita piacevole; velocemente mi sono abituato a quella nuova situazione”, ha svelato Buffon. Poi ha aggiunto: "Una mattina mi sveglio e vedo questo punto surreale tutto bianco e non sapevo cosa fossero quei fiocchi che cadevano. Incuriosito, ancora in pigiama con un freddo incredibile, c’era un accumulo di neve e mi sono tuffato lì. Mi raccoglie mia nonna tutto bagnato, in quella giornata mi sono cambiato 7 volte; mia nonna ad un certo punto non mi ha più fatto uscire". Nel riflettere sul legame familiare, Buffon ha aggiunto: “Il legame con la mia famiglia è incredibile... è la parte che ristora il cuore di ognuno di noi, la famiglia è un modo per non allontanarsi troppo dall’umanità che spesso trascuriamo magari per il successo o per gli impegni”...

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