"Non potremmo evitarlo": Thuram contro Thuram e l'ipotesi Juve-Inter in finale

Sulle orme di papà Lilian, Khephren e Marcus si preparano ad un'altra notte di Champions: aneddoti, sogni e una possibile sfida nella partita più importante

I figli di Lilian Thuram, Marcus e Khephren, con Inter e Juventus si preparano ad un altro delicato turno di Champions. Con entrambe le squadre che puntano in alto nella competizione, la prospettiva di una finale fratricida in Champions League è un qualcosa che i fratelli hanno scherzosamente considerato in una intervista ai canali ufficiali della Uefa. Ma mentre gli altri penserebbero più a mantenere i nervi saldi, Marcus e Khephren si preoccuperebbero maggiormente di trattenere le risate. Per loro è normale scherzare tra loro e parlare anche del padre e di alcuni aneddoti legati alla sua carriera; l'attuale punta dei nerazzurri ricorda così un aneddoto: “Ricordo che vinse il campionato con la Juventus e andammo in campo a festeggiare. Abbiamo una foto di tutti noi con la mamma".

L'incontro con Messi

Quando Marcus aveva 11 anni visitò i campi di allenamento del Barcellona, il club col quale Lilian si sarebbe ritirato nel 2008, incontrando un giovane Lionel Messi. La punta dell'Inter ha raccontato: “Ero andato all'allenamento e avevo lasciato gli scarpini a casa e il giocatore il cui numero di scarpe era più vicino al mio era Lionel Messi. All'epoca, Messi era già il giocatore incredibile che è ancora adesso, ma per me che ero solo un bambino, era uno dei compagni di squadra di mio padre che mi prestava un paio di scarpini per andare ad allenarmi”. Messi permise a Marcus di tenere quegli scarpini che furono regalati successivamente da Thuram ad uno dei suoi compagni di squadra delle giovanili dell'Olympique de Neuilly: “Ho visto la reazione di uno dei miei migliori amici dell'epoca. Era letteralmente impazzito quando ha visto gli scarpini, così gli ho detto. 'Se ti piacciono così tanto, puoi tenerli', e glieli ho dati”.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

I ricordi di Khephren

Per Khephren, centrocampista della Juventus, i ricordi sono meno chiari, essendo più piccolo del fratello: "Se ricordo di averlo visto giocare in campo? No, non proprio ma ho sempre saputo che ha giocato nella Juventus e nel Barcellona". La scorsa stagione, Marcus ha raggiunto il padre nell'Olimpo dei campioni d'Italia, risultando decisivo con 13 gol nella cavalcata trionfale della squadra di Simone Inzaghi in campionato. Mentre lo Scudetto sfilava per lo stadio di San Siro, Lilian era presente per condividere la felicità del figlio in un momento di pura gioia. Khephren si augura di non essere da meno dopo aver lasciato il Nizza in estate per accasarsi alla Juventus, club con cui Lilian ha collezionato 204 presenze, di cui 45 in Champions League. “Giocare a Torino per il club con cui ha giocato mio padre, è semplicemente meraviglioso”, ha detto il nazionale francese. La Juventus ha anche ambizioni importanti in Champions League nonostante al momento sia al 19° posto e deve affrontare alla sesta giornata il temibile Manchester City. Khephren, tornato a giocare nella competizione in questa stagione per la prima volta dall'esordio col Monaco nel 2018/19, non vede l'ora di affrontare il club inglese. “Tornare nelle giovanili dove ci sono tutti i tuoi amici, subito dopo aver giocato in Champions League, è qualcosa di magico", ha raccontato Khephren, che all'epoca del suo debutto aveva solo 17 anni. "Tornarci a giocare adesso, e avere anche un ruolo più importante, è invece fantastico".

Thuram contro Thuram

Attualmente al secondo posto della fase a girone unico, l'Inter invece è una delle tre squadre ancora imbattute in questa Champions League (le altre sono Liverpool e Atalanta), ma alla sesta giornata i nerazzurri dovranno uscire indenni dalla insidiosa trasferta contro il Leverkusen di Xabi Alonso per allungare la striscia di imbattibilità. L'unico gol di Thuram in questa Champions League è stato decisivo poiché ha regato all'Inter un fondamentale successo in casa dello Young Boys nei minuti di recupero. L'attaccante però non vuole fermarsi. “In Champions League sembra che le luci brillino un po' di più, il campo è più bello e i tifosi sono più entusiasti", dice. "Segnare il martedì o il mercoledì sera è speciale". E su una possibile sfida affascinante nel match dei match? "Finale di Champions League o qualsiasi altra finale, se è in campo, per me è impossibile non stuzzicarlo", ha ammesso Marcus. "Lo cerco, non posso farne a meno. È una cosa che va oltre il calcio".

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I figli di Lilian Thuram, Marcus e Khephren, con Inter e Juventus si preparano ad un altro delicato turno di Champions. Con entrambe le squadre che puntano in alto nella competizione, la prospettiva di una finale fratricida in Champions League è un qualcosa che i fratelli hanno scherzosamente considerato in una intervista ai canali ufficiali della Uefa. Ma mentre gli altri penserebbero più a mantenere i nervi saldi, Marcus e Khephren si preoccuperebbero maggiormente di trattenere le risate. Per loro è normale scherzare tra loro e parlare anche del padre e di alcuni aneddoti legati alla sua carriera; l'attuale punta dei nerazzurri ricorda così un aneddoto: “Ricordo che vinse il campionato con la Juventus e andammo in campo a festeggiare. Abbiamo una foto di tutti noi con la mamma".

L'incontro con Messi

Quando Marcus aveva 11 anni visitò i campi di allenamento del Barcellona, il club col quale Lilian si sarebbe ritirato nel 2008, incontrando un giovane Lionel Messi. La punta dell'Inter ha raccontato: “Ero andato all'allenamento e avevo lasciato gli scarpini a casa e il giocatore il cui numero di scarpe era più vicino al mio era Lionel Messi. All'epoca, Messi era già il giocatore incredibile che è ancora adesso, ma per me che ero solo un bambino, era uno dei compagni di squadra di mio padre che mi prestava un paio di scarpini per andare ad allenarmi”. Messi permise a Marcus di tenere quegli scarpini che furono regalati successivamente da Thuram ad uno dei suoi compagni di squadra delle giovanili dell'Olympique de Neuilly: “Ho visto la reazione di uno dei miei migliori amici dell'epoca. Era letteralmente impazzito quando ha visto gli scarpini, così gli ho detto. 'Se ti piacciono così tanto, puoi tenerli', e glieli ho dati”.

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