Juve coerente, conti in regola ma la Consob insiste: cosa c'è questa volta

Nessun dubbio per il club bianconero che è tornato a registrare una semestrale in utile per la prima volta dal 2018

L a Juventus, com’è noto, è tornata a registrare una semestrale in utile per la prima volta dal 2018. La ricetta con cui è stato cucinato il +16,9 milioni al 31 dicembre 2024 ha previsto tra gli ingredienti maggiori introiti, grazie al ritorno in Europa dopo un anno di esclusione forzata dalla Champions League, e minori spese, in virtù della razionalizzazione dei costi operativi. Una vitamina ulteriore, poi, è sopraggiunta dalle tante e ricche plusvalenze messe a bilancio in estate: da Soulé a Huijsen, da Iling-Junior a Barrenechea. E proprio le operazioni che hanno riguardato questi ultimi due, a breve, dovrebbero aprire a una ormai consueta “coda”.

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Conti approvati

La Consob, infatti, nonostante i revisori abbiano regolarmente approvato i conti bianconeri, ha contestato con puntualità i numeri della Juventus negli ultimi esercizi. Alla base delle delibere, la divergenza di vedute sulla contabilizzazione delle cessioni, quando legate a movimenti in entrata, con uno stesso club, nella stessa sessione: operazioni separate o permute? E questo è proprio il contesto che ospita Iling-Junior e Barrenechea, passati dalla Juventus all’Aston Villa nella medesima sessione in cui Douglas Luiz è passato dall’Aston Villa alla Juventus. La società bianconera, coerente con se stessa, ha provveduto a registrare le operazioni come in passato, dal momento che «sulla base di approfondimenti [...], queste risultano qualificabili come operazioni separate - specifica una nota del club -. Si segnala inoltre che, alla luce delle incertezze interpretative [...], la società ha effettuato analisi preliminari per verificare la ricorrenza dei requisiti necessari per la contabilizzazione delle operazioni al fair value (e, quindi, con rilevazione degli impatti positivi a conto economico) anche nel caso in cui le operazioni fossero, ipoteticamente, qualificabili come permute».

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Tranquillità Juve

Nessun dubbio, dunque, in casa bianconera. Con Iling-Junior che, ceduto agli inglesi per 14 milioni, ha generato una plusvalenza di 11,9 e con Barrenechea che, venduto per 8, ha prodotto una plusvalenza di 5,6, mentre a Douglas Luiz è stata assegnata una valutazione di 50 milioni. Dati che hanno contribuito alla chiusura in attivo della semestrale, in attesa - appunto - del più che probabile intervento della Consob, il cui punto di vista prevede l’iscrizione delle operazioni come permute: le cessioni, nel caso, non potrebbero essere rilevate al fair value, mentre Douglas Luiz assumerebbe una valutazione di 28 milioni (ovvero la quota monetaria pagata all’Aston Villa al netto delle due cessioni).  

Le contestazioni

Da questa considerazione, in particolare, muovono le contestazioni operate alla Juventus tanto nel 2022 e quanto nel 2024, contestazioni che, però, non hanno ancora visto concludersi l’iter giudiziario. Il club bianconero, infatti, ha impugnato le due delibere davanti al Tar del Lazio, il tribunale competente in materia, che però ancora non si è espresso. La disputa, insomma, è tutt’altro che conclusa. In attesa, semmai, del terzo capitolo della saga. Una questione che - in ogni caso - nulla toglie al trend positivo dei conti bianconeri, sulla strada che dovrebbe portare il club al pareggio di bilancio entro un paio di anni al massimo. 
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L a Juventus, com’è noto, è tornata a registrare una semestrale in utile per la prima volta dal 2018. La ricetta con cui è stato cucinato il +16,9 milioni al 31 dicembre 2024 ha previsto tra gli ingredienti maggiori introiti, grazie al ritorno in Europa dopo un anno di esclusione forzata dalla Champions League, e minori spese, in virtù della razionalizzazione dei costi operativi. Una vitamina ulteriore, poi, è sopraggiunta dalle tante e ricche plusvalenze messe a bilancio in estate: da Soulé a Huijsen, da Iling-Junior a Barrenechea. E proprio le operazioni che hanno riguardato questi ultimi due, a breve, dovrebbero aprire a una ormai consueta “coda”.

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