Tether e la Juve, altro che 5%: la novità sulla quota svelata dal bilancio

A rivelare la news sul socio di minoranza, subentrato nel club bianconero lo scorso febbraio, è la relazione finanziaria semestrale della società

Emergono importanti novità in relazione alla semestrale della Juve al 31 dicembre 2024, approvata dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 27 febbraio e pubblicata nella giornata di ieri. Nuove che riguardano in particolar modo la ripartizione delle quote, con una variante in merito alla posizione di Tether Investments all'interno del club bianconero.

Juve-Tether, altro che 5%: la novità

Lo scorso febbraio Tether aveva annunciato di aver acquisito una quota di minoranza della Juve. Ma se l'acquisizione comunicata inizialmente era pari al 5%, emerge qualcosa di diverso dalla relazione finanziaria semestrale della società. Nella sezione 'Azionariato e andamento del titolo', viene comunicato quanto segue: "Sulla base delle informazioni disponibili alla data della presente relazione, il capitale di Juventus è detenuto per il 65,4% dalla controllante EXOR N.V., per l’8,7% da Lindsell Train Ltd., per l’8,2% da Tether Investments e per il 17,7% residuo è flottante in Borsa". Dunque la quota facente capo a Tether non è più del 5%, bensi dell'8.2%. La maggioranza resta ovviamente in mano ad Exor, ovvero la holding controllata dalla famiglia Agnelli. A completare il quadro l'8,7% di Lindsell e il 17,7% flottante in Borsa, cioè la quota di capitale sociale diffusa presso il mercato azionario. Dunque al timone resta saldamente in mano alla storica proprietà Agnelli, ma con il supporto di investitori che contribuiscono alla stabilità e alla competitività del club bianconero.

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Juve, controllo saldo nelle mani di Exor

L'impegno di Tether nella Juve è stato chiaro fin dalle battute iniziale, a partire dallo slogan 'Make Juve Great Again'. Una presenza immediata, anche in un momento di difficoltà quale l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell'Empoli, con il post social pubblicato da Ardoino, ovvero il CEO di Tether. L'arrivo all'interno del club bianconero aveva subito alimentato voci sulla possibile vendita da parte della famiglia Agnelli. Ma in questo momento storico non c'è alcuna intenzione di vendere la Juve. John Elkann continua a ricoprire un ruolo di spettatore interessato, senza volerlo cambiare con un altro più attivo, in prima linea. Ma il controllo resta saldissimo nelle mani di Exor, detentore come detto del 65.4% delle quote e anche, come specificato nella semestrale, del 78,86% dei diritti di voto. Ad oggi dunque l'ingresso di Tether nel club non cambia i piani in casa Juve.

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Emergono importanti novità in relazione alla semestrale della Juve al 31 dicembre 2024, approvata dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 27 febbraio e pubblicata nella giornata di ieri. Nuove che riguardano in particolar modo la ripartizione delle quote, con una variante in merito alla posizione di Tether Investments all'interno del club bianconero.

Juve-Tether, altro che 5%: la novità

Lo scorso febbraio Tether aveva annunciato di aver acquisito una quota di minoranza della Juve. Ma se l'acquisizione comunicata inizialmente era pari al 5%, emerge qualcosa di diverso dalla relazione finanziaria semestrale della società. Nella sezione 'Azionariato e andamento del titolo', viene comunicato quanto segue: "Sulla base delle informazioni disponibili alla data della presente relazione, il capitale di Juventus è detenuto per il 65,4% dalla controllante EXOR N.V., per l’8,7% da Lindsell Train Ltd., per l’8,2% da Tether Investments e per il 17,7% residuo è flottante in Borsa". Dunque la quota facente capo a Tether non è più del 5%, bensi dell'8.2%. La maggioranza resta ovviamente in mano ad Exor, ovvero la holding controllata dalla famiglia Agnelli. A completare il quadro l'8,7% di Lindsell e il 17,7% flottante in Borsa, cioè la quota di capitale sociale diffusa presso il mercato azionario. Dunque al timone resta saldamente in mano alla storica proprietà Agnelli, ma con il supporto di investitori che contribuiscono alla stabilità e alla competitività del club bianconero.

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