Prossimo allenatore Juve, il toto nomi: chi scende, chi sale e la new entry

Il traghettatore, la parentesi a respiro corto o un nuovo progetto: tutto può succedere

TORINO - Avete presente le panchine giganti e rosse di Chris Bangle, installate all’inizio nelle Langhe e poi in tutta Italia? Ecco, servirebbe una di queste opere inventate con l’intento di attirare turisti e abbellire i paesaggi naturali per ospitare tutti coloro che in un modo o nell’altro sono abbinabili alla conduzione tecnica della Juventus per lo scorcio finale del campionato o per la stagione successiva. Del resto le performance offerte dalla squadra di Motta non sono in linea con le aspettative non soltanto a livello di risultati. I dubbi sul suo tipo di gestione delle risorse stanno diventando sempre più strutturati per cui è inevitabile che si cominci a ipotizzare il possibile dopo Thiago: a marzo piuttosto che a giugno, quando peraltro la Juventus sarà subito impegnata negli Stati Uniti con il Mondiale per Club.

La Juve pensa alla soluzione interna

Cominciamo col prendere in esame l’eventualità di un esonero a stagione in corso, ovvero dopo l’eventuale sconfitta con la Fiorentina nella partita di domenica. In questo caso la soluzione più calda per affrontare le ultime nove sfide porterebbe a una soluzione interna, dunque un “normalizzatore”, a cui si chiederebbe di sfruttare al meglio, senza troppi fronzoli tattici, la rosa a disposizione, con un unico vero obiettivo: i punti per il 4° posto in chiave Champions. In questa eventualità la scelta potrebbe ricadere su Massimo Brambilla o su Francesco Magnanelli, rispettivamente attuali allenatori della Juve Next Gen in C e della Primavera. Meno probabile la scelta di un traghettatore esterno, anche perché convincere un tecnico a guidare una squadra come quella bianconera solo per circa due mesi non sarebbe così facile. Per questo tipo di soluzione il profilo più gettonato resta comunque quello di Igor Tudor, al momento libero e quindi arruolabile subito in caso di accordo con il croato che peraltro ha un passato juventino da calciatore e da vice allenatore di Andrea Pirlo. Non così scontato, però, che l’ex difensore possa eventualmente accettare un legame senza sbocchi garantiti per il futuro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i nomi per il dopo Thiago Motta

E a proposito della prossima stagione, ecco che scatta in fuga, rispetto ai nomi che erano apparsi dopo l’eliminazione in Coppa Italia per mano dell’Empoli infarcito di Primavera, quello di Gian Piero Gasperini. Già, colui che ha saputo rifi lare alla Vecchia Signora uno schiaffo così forte che non capitava dal 1967. L’uomo di Grugliasco, cresciuto nelle giovanili Juve dove poi ha allenato la Primavera, vincendo il Viareggio, ha saputo portare l’Atalanta alla vittoria dell’Europa League e ora in piena corsa scudetto con nomi non così altisonanti, anzi. Il guadagno del club nei suoi 9 anni di panchina ha ossigenato non poco le casse societarie, ma il divorzio è stato annunciato. Rispetto alla prima tornata di nomination mediatiche cala la quota di Mancini, resta in equilibrio quella di Conte e si registra una new entry: quella di Xavi, tecnico del Barcellona sino alla stagione 2023/24, ora fermo, e con le caratteristiche che piacciono alla Juve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO - Avete presente le panchine giganti e rosse di Chris Bangle, installate all’inizio nelle Langhe e poi in tutta Italia? Ecco, servirebbe una di queste opere inventate con l’intento di attirare turisti e abbellire i paesaggi naturali per ospitare tutti coloro che in un modo o nell’altro sono abbinabili alla conduzione tecnica della Juventus per lo scorcio finale del campionato o per la stagione successiva. Del resto le performance offerte dalla squadra di Motta non sono in linea con le aspettative non soltanto a livello di risultati. I dubbi sul suo tipo di gestione delle risorse stanno diventando sempre più strutturati per cui è inevitabile che si cominci a ipotizzare il possibile dopo Thiago: a marzo piuttosto che a giugno, quando peraltro la Juventus sarà subito impegnata negli Stati Uniti con il Mondiale per Club.

La Juve pensa alla soluzione interna

Cominciamo col prendere in esame l’eventualità di un esonero a stagione in corso, ovvero dopo l’eventuale sconfitta con la Fiorentina nella partita di domenica. In questo caso la soluzione più calda per affrontare le ultime nove sfide porterebbe a una soluzione interna, dunque un “normalizzatore”, a cui si chiederebbe di sfruttare al meglio, senza troppi fronzoli tattici, la rosa a disposizione, con un unico vero obiettivo: i punti per il 4° posto in chiave Champions. In questa eventualità la scelta potrebbe ricadere su Massimo Brambilla o su Francesco Magnanelli, rispettivamente attuali allenatori della Juve Next Gen in C e della Primavera. Meno probabile la scelta di un traghettatore esterno, anche perché convincere un tecnico a guidare una squadra come quella bianconera solo per circa due mesi non sarebbe così facile. Per questo tipo di soluzione il profilo più gettonato resta comunque quello di Igor Tudor, al momento libero e quindi arruolabile subito in caso di accordo con il croato che peraltro ha un passato juventino da calciatore e da vice allenatore di Andrea Pirlo. Non così scontato, però, che l’ex difensore possa eventualmente accettare un legame senza sbocchi garantiti per il futuro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Prossimo allenatore Juve, il toto nomi: chi scende, chi sale e la new entry
2
Juve, i nomi per il dopo Thiago Motta