"Ma è un alieno?": Pepe ricorda la sua Juve e quell'arrivo. E Tevez a Berlino...

Il ragazzino che stupì tutti e si prese il posto, e poi Pirlo, e Conte: "Mentalità, condizione, tattica, fa la differenza"

"Rimettere la maglia della Juve è una cosa stupenda". Le parole sono quelle di Simone Pepe, ex giocatore bianconero dal 2010 al 2015 con cui ha vinto 4 scudetti e una Coppa Italia. L'esterno si è raccontato a Dazn in vista della seconda edizione dell'Infinity League, un torneo innovativo organizzato proprio dall'emittente, dove si sfideranno al BMW Park di Monaco di Baviera alcune delle vecchie glorie di Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Inter e la stessa Juventus nella giornata di sabato 22 marzo. Insomma, una giornata speciale anche per rievocare ricordi del passato tra vittorie, compagni e momenti vissuti proprio con la maglia della Vecchia Signora. Pepe ha svelato diversi retroscena interessanti dei suoi trascorsi: dai leader nello spogliatoio fino alla mentalità di Conte, ma non solo... ha anche parlato di un giovane ragazzino che l'ha lasciato senza parole dopo i primi allenamenti. 

Pepe, l'Infinity League e i ricordi Juve

Simone Pepe è partito dal tornare a indossare la maglia bianconera: "È un bellissimo ricordo poi con tutti i miei compagni con cui ho condiviso cose fantastiche, siccome ho vissuto cinque anni straordinari". Sull'Infinity League: "Calcio a 5? Mi aspetto di avere una discreta condizione fisica. Ci alleniamo un pochino ma rimettere le scarpe dopo tanto tempo è complicato. È un modo per divertirci poi è una competizione fantastica: Bayern, Borussia Dortmund, Inter e Juve, il meglio del meglio". Un modo per ritrovare anche vecchi amici e compagni: "Matri lo vedo in forma, Marchisio fa palestra però non so poi in campo... la forma fisica della palestra è una cosa, il correre un'altra (ride ndr). Avversari? Vedremo quel che succede sul campo".

 

 

E proprio sull'Inter ha raccontato: "Una rivalità importante. Il derby d'Italia è una qualcosa che esiste e va avanti da tanto tempo. Quando ero all'Udinese la vivevo da esterno poi quando arrivi qui ti rendi conto che è qualcosa di grande, di sportivo e tiene le due squadre in competizione da sempre". E le differenze con quello tedesco: "Sono nella cultura calcistica, entrambe la vivono in maniera differente da noi. Per quanto riguarda la Juve c'è stato un predominio negli ultimi anni perché per dieci anni di seguito siamo stati devastanti, poi loro adesso sta facendo grandi cose. Là il Bayern è sempre stato un pelo avanti rispetto al Borussia".

 

 

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Pepe, Conte e l'alieno dei primi allenamenti

Sul suo periodo alla Juve, Pepe, ha detto: "Diciamo che io sono stato un buon giocatore bravo ad adattarsi nello stare in mezzo a calciatori straordinari. Il merito è anche del mister (Conte ndr) e ai miei compagni. In tutto questo devi essere bravo a essere dentro al contesto, ma giocare con loro facilità molto". Sul compagno di squadra più forte: "Pirlo penso sia stato il giocatore più forte in assoluto. Ho giocato con tantissimi campioni ma lui aveva qualcosa in più. Da noi è arrivato in un momento in cui il Milan l'ha mandatto via pensando fosse bollito, per fortuna nostra, e insieme a Conte sono stati gli artefici del cambio di passo di quella squadra". E proprio sul tecnico: "Porta una mentalità e una condizione fisica importanti. La mentalità penso la debba tanto alla società perché stare qui vent'anni come capitano, giocare qui, ti porta ad avere una mentalità diversa e poi lui è stato bravo a portarsela dietro anche da allenatore nelle sue esperienze. La base l'ha costruita alla Juve.  Oltre alla mentalità porta una condizione fisica straordinaria, lui è un perfezionista quindi è uno che sta attento ai dettagli e questi fanno la differenza. Qui alla Juve arriva dopo il settimo posto di Delneri e ci porta a vincere. Lo stesso ha fatto al Chelsea e anche all'Inter". 

E su un ricordo legato a Conte: "Lo ricordo sempre per il suo modo di parlare, il come ti dice le cose perché ti dà quella spinta in più. Ti toccava le corde giuste e questo aiuta". Pepe ha poi raccontato un retroscena dell'arrivo di Pogba: "È arrivato qui che era un ragazzino. Nessuno si aspettava niente e dopo tre allenamenti ci siamo guardati e ci siamo detti: 'ma che è un alieno?'. Facevamo dei contrasti in campo, quando finivamo noi eravamo affannati e lui invece niente. Ha fatto qualcosa di incredibile per l'età che aveva". A chiudere anche delle belle parole per Tevez"Ci sono diversi tipi di leader in una squadra: Buffon sempre con il sorriso, Andrea (Pirlo ndr) tecnico e silenzioso, poi c'era Carlos, non parlava tantissimo ma in campo era un leader vero. Prima della finale di Berlino disse delle cose importanti: 'Tanta gente pensa che loro sono più forti (Barcellona ndr) e preferirebbe stare con loro, ma io sono orgoglioso di stare qui con voi'. Un ragazzo vero e rimane questa cosa che lui ha detto".

 

 

 

 

 

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"Rimettere la maglia della Juve è una cosa stupenda". Le parole sono quelle di Simone Pepe, ex giocatore bianconero dal 2010 al 2015 con cui ha vinto 4 scudetti e una Coppa Italia. L'esterno si è raccontato a Dazn in vista della seconda edizione dell'Infinity League, un torneo innovativo organizzato proprio dall'emittente, dove si sfideranno al BMW Park di Monaco di Baviera alcune delle vecchie glorie di Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Inter e la stessa Juventus nella giornata di sabato 22 marzo. Insomma, una giornata speciale anche per rievocare ricordi del passato tra vittorie, compagni e momenti vissuti proprio con la maglia della Vecchia Signora. Pepe ha svelato diversi retroscena interessanti dei suoi trascorsi: dai leader nello spogliatoio fino alla mentalità di Conte, ma non solo... ha anche parlato di un giovane ragazzino che l'ha lasciato senza parole dopo i primi allenamenti. 

Pepe, l'Infinity League e i ricordi Juve

Simone Pepe è partito dal tornare a indossare la maglia bianconera: "È un bellissimo ricordo poi con tutti i miei compagni con cui ho condiviso cose fantastiche, siccome ho vissuto cinque anni straordinari". Sull'Infinity League: "Calcio a 5? Mi aspetto di avere una discreta condizione fisica. Ci alleniamo un pochino ma rimettere le scarpe dopo tanto tempo è complicato. È un modo per divertirci poi è una competizione fantastica: Bayern, Borussia Dortmund, Inter e Juve, il meglio del meglio". Un modo per ritrovare anche vecchi amici e compagni: "Matri lo vedo in forma, Marchisio fa palestra però non so poi in campo... la forma fisica della palestra è una cosa, il correre un'altra (ride ndr). Avversari? Vedremo quel che succede sul campo".

 

 

E proprio sull'Inter ha raccontato: "Una rivalità importante. Il derby d'Italia è una qualcosa che esiste e va avanti da tanto tempo. Quando ero all'Udinese la vivevo da esterno poi quando arrivi qui ti rendi conto che è qualcosa di grande, di sportivo e tiene le due squadre in competizione da sempre". E le differenze con quello tedesco: "Sono nella cultura calcistica, entrambe la vivono in maniera differente da noi. Per quanto riguarda la Juve c'è stato un predominio negli ultimi anni perché per dieci anni di seguito siamo stati devastanti, poi loro adesso sta facendo grandi cose. Là il Bayern è sempre stato un pelo avanti rispetto al Borussia".

 

 

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