"Chiellini avrà più potere l’anno prossimo", ti sussurrano un po’ ovunque. E lo ipotizzano in tutti i ruoli dell’organigramma, una specie di McKennie della sede che, a seconda di chi senti, può fare il presidente, il vice, l’amministratore delegato, il direttore generale, il direttore sportivo o un altro ruolo da inventare, tanto alla Juve li mettono in inglese e nessuno ci capisce niente, però sono tutti d’accordo: Chiellini sarà più operativo. Il che sarebbe anche una cosa buona e giusta, visto che il Chiello è una risorsa importante che la Juventus si ritrova in casa e sta pure studiando da dirigente. Anzi, conoscendo la sua secchionaggine, vorrebbe ancora farlo, ma se la patria bianconera chiama, uno come lui non può che mettersi sull’attenti.
Cosa fara Giorgio Chiellini alla Juve?
E il punto è proprio questo: la chiamata è arrivata? La risposta è no. Chiamata che, per essere precisi, qualora arrivasse, dovrebbe arrivare dalla proprietà o, al massimo, da chi rappresenta in modo diretto la proprietà alla Continassa, cioè Maurizio Scanavino. Chiellini ha ottimi rapporti con John Elkann, con il quale aveva discusso il suo ingresso in società un anno fa quando ancora viveva a Los Angeles e faceva l’apprendista dirigente del club dove ha chiuso la carriera, bazzicando i vertci della Mls e il capo del marketing dei Lakers. E Chiellini ama la Juventus, cui è legato da affetto, orgoglio e riconoscenza; all’interno della dirigenza, alla Next Gen, c’è il suo fratello gemello Claudio e da esattamente vent’anni la sua vita professionale ruota intorno al club bianconero, del quale ha conosciuto tutte le incarnazioni da quella della Triade Giraudo-Moggi-Bettega in poi. Insomma, Chiellini è, senza dubbio, a disposizione, e questo - insieme alle circostanze di cui sopra - rende verosimile uno scenario in cui farà qualcosa di più che occuparsi delle relazioni istituzionali e della diplomazia internazionale come fa ora. Ma nessuno, oggi, può sapere con esattezza “cosa” e “con chi”. Questo perché un eventuale riassetto dirigenziale è in capo a John Elkann e John Elkann, ammesso e non concesso che abbia in mente un piano, non è esattamente il tipo che telefona a un giornalista o un influencer per raccontarglielo in anteprima.