Inferno Douglas Luiz: il compito di Tudor e l’ipotesi Juve più concreta

Il centrocampista brasiliano, tornato a disposizione del tecnico, spera di poter essere un’alternativa a partita in corso già sabato contro il Lecce

TORINO - Dopo aver rigenerato la testa di Dusan Vlahovic e di Nico Gonzalez, a Igor Tudor spetta un compito ancora più arduo, provare a rilanciare Douglas Luiz. Il brasiliano è tornato a disposizione del tecnico, dopo l’ennesimo infortunio muscolare, ma a Roma è rimasto in panchina. Adesso ha una settimana di allenamenti (ieri la ripresa alla Continassa) per mettere in difficoltà il croato nelle scelte di formazione: difficile che possa scardinare la consolidata ossatura al centro della mediana, con Manuel Locatelli e Khephren Thuram pedine fondamentali, ma si può candidare come alternativa a partita in corso, anche per uscire dall’oblio di una stagione infernale.  Non si immaginava certo il centrocampista ex Aston Villa che l’approdo a Torino sarebbe coinciso con il momento forse più basso della sua carriera: arrivato con la fama (comprovata da ottime prestazioni in Premier) del top player in grado di mettere benzina nel motore del centrocampo della Juventus insieme con Teun Koopmeiners, altro acquisto “da urlo” strappato all’Atalanta, ha subito trovato difficoltà nell’ambientamento, poi è finito spesso in infermeria a causa di continui ko muscolari che gli hanno impedito di giocare con continuità.

 

Douglas Luiz e il rischio minusvalenza

E, nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, non ha mai saputo incidere giocando con poca intensità, schiacciato anche lui dalla confusione di ruoli e di mansioni generata da Thiago Motta. Alla fine ha collezionato appena 794 minuti con la maglia bianconera, ma con il cambio in panchina spera di trovare un po’ di spazio nelle sette giornate di campionato che mancano da qui alla fine della stagione. Anche per dare una svolta all’annata e mettere nel mirino la prossima. Del resto, sarebbe un vantaggio anche per la Juventus rimetterlo in vetrina in funzione mercato: Douglas Luiz ha ancora parecchi estimatori in Premier, dove il suo ricordo non si è ofuscato. L’addio a giugno è un’ipotesi concreta, ma serve un’offerta da una quarantina di milioni per evitare di mettere a segno una minusvalenza. 

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Juve verso il Lecce: le condizioni

Tornando al campo, ieri la squadra ha ripreso gli allenamenti: seduta di scarico per chi ha giocato a Roma, gli altri invece hanno svolto una serie di partitelle con focus sul pressing. Mattia Perin, alle prese con un problema muscolare (ma sono state escluse lesioni), ha continuato con le terapie lavorando anche in palestra. Il pareggio di sabato all’Olimpico contro la Roma è stata la partita più vista del week-end calcistico: seguita da oltre due milioni di telespettatori, è stato il secondo miglior risultato per un match in chiaro trasmesso da Dazn in questa stagione. In vista invece della sfida di sabato sera contro il Lecce all’Allianz Stadium, la Prefettura di Torino ha vietato la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia Lecce per il rischio che possano verificarsi disordini vista la rivalità fra le due tifoserie. Nella gara d’andata, il 1° dicembre, infatti, "un gruppo di ultras del Lecce, con volto travisato e armati di oggetti atti ad offendere, aveva cercato lo scontro con i tifosi della Juventus" scrive la nota della Prefettura.  

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TORINO - Dopo aver rigenerato la testa di Dusan Vlahovic e di Nico Gonzalez, a Igor Tudor spetta un compito ancora più arduo, provare a rilanciare Douglas Luiz. Il brasiliano è tornato a disposizione del tecnico, dopo l’ennesimo infortunio muscolare, ma a Roma è rimasto in panchina. Adesso ha una settimana di allenamenti (ieri la ripresa alla Continassa) per mettere in difficoltà il croato nelle scelte di formazione: difficile che possa scardinare la consolidata ossatura al centro della mediana, con Manuel Locatelli e Khephren Thuram pedine fondamentali, ma si può candidare come alternativa a partita in corso, anche per uscire dall’oblio di una stagione infernale.  Non si immaginava certo il centrocampista ex Aston Villa che l’approdo a Torino sarebbe coinciso con il momento forse più basso della sua carriera: arrivato con la fama (comprovata da ottime prestazioni in Premier) del top player in grado di mettere benzina nel motore del centrocampo della Juventus insieme con Teun Koopmeiners, altro acquisto “da urlo” strappato all’Atalanta, ha subito trovato difficoltà nell’ambientamento, poi è finito spesso in infermeria a causa di continui ko muscolari che gli hanno impedito di giocare con continuità.

 

Douglas Luiz e il rischio minusvalenza

E, nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, non ha mai saputo incidere giocando con poca intensità, schiacciato anche lui dalla confusione di ruoli e di mansioni generata da Thiago Motta. Alla fine ha collezionato appena 794 minuti con la maglia bianconera, ma con il cambio in panchina spera di trovare un po’ di spazio nelle sette giornate di campionato che mancano da qui alla fine della stagione. Anche per dare una svolta all’annata e mettere nel mirino la prossima. Del resto, sarebbe un vantaggio anche per la Juventus rimetterlo in vetrina in funzione mercato: Douglas Luiz ha ancora parecchi estimatori in Premier, dove il suo ricordo non si è ofuscato. L’addio a giugno è un’ipotesi concreta, ma serve un’offerta da una quarantina di milioni per evitare di mettere a segno una minusvalenza. 

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