TORINO - Il passaggio di consegne nella guida tecnica ha giovato di sicuro a Renato Veiga: dalla parentesi Thiago Motta con la difesa a 4 all’insediamento di Tudor che ha portato al cambio tattico e alla retroguardia a 3. Così il portoghese è andato a piazzarsi al centro, potendo sfruttare l’abilità nel palleggio e una buona visione di gioco: un po’ per le tante assenze nel reparto, un po’ per capacità e a fronte di prestazioni convincenti, Veiga è diventato un punto di riferimento nello scacchiere di Tudor e sta scalando posizioni anche nelle idee della dirigenza per il futuro. C’è tempo, ma nemmeno troppo perché il Mondiale per Club è alle porte e, allo stato attuale, il portoghese non partirebbe per gli Stati Uniti con gli attuali compagni in bianconero.
La Juve studia il piano per tenere Renato Veiga
Dovrebbe tornare a Londra, sponda Chelsea, a meno che non si riesca a finalizzare una nuova operazione per tenerlo a Torino nella finestra dei primi giorni di giugno, aperta appositamente per consentire alle squadre che partecipano al Mondiale per Club di completare e perfezionare gli organici. Il Chelsea aveva pagato Veiga 14 milioni, adesso chiede più o meno il doppio per acquistarlo a titolo definitivo: la trattativa entrerà nel vivo tra qualche settimana, ma le intenzioni del club bianconero sono quelle di valutare la fattibilità di un riscatto o quantomeno di un prolungamento del prestito. Probabile un contatto tra club e chi gestisce il difensore nei primi giorni di maggio per provare ad apparecchiare l’affare, anche perché al Mondiale per Club quasi certamente ci sarà Bremer, ma con un minutaggio limitato dopo il lungo infortunio. In Inghilterra, Veiga piace a Tottenham e Brighton.