Giuntoli via dalla Juve: la madre di tutti gli errori e il rimpianto più grande

In arrivo l’ultima decisione dopo aver scelto di irrobustire l’area sportiva con Comolli, Chiellini e Tognozzi

TORINO - Juventus-Giuntoli ai titoli di coda. Anche qualcosa di più nonostante, sino a ieri, la società non avesse comunicato ancora al proprio direttore tecnico la volontà di chiudere anticipatamente il rapporto. Il meeting non dovrebbe tardare e sarà l’occasione per far sapere al direttore tecnico che la proprietà ha deciso di dare un nuovo assetto, soprattutto sportivo, al club per cui occorre riflettere sulla situazione migliore per tutti.

 

Comolli e le scelte di Elkann

Che stia per arrivare un nuovo direttore generale con spiccata declinazione sportiva, Damien Comolli, ormai ex presidente del Tolosa con un passato da allenatore e direttore sportivo, è un dato a cui manca solo il crisma dell’ufficialità, attesa verosimilmente per l’inizio della prossima settimana. Dunque appare evidente che la virata voluta dalla proprietà sia stata più che netta. Una vera e propria strambata che relativizzerebbe in maniera più che significativa il perimetro d’azione di Cristiano Giuntoli. Va ricordato, peraltro, che l’ex diesse del Napoli quando arrivò due stagioni fa sotto la Mole ebbe le chiavi della Continassa con accesso globale. La Juventus si affidò a lui in maniera totale per mettere mano all’area sportiva. Il problema è che non è stato all’altezza delle aspettative altissime che aveva John Elkann.

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Juve-Giuntoli: ecco perché è finita

Se da una parte la sostenibilità è stata rispettata con il monte ingaggi quasi dimezzato e il bilancio destinato a sfiorare la parità dopo che quello precedente aveva prodotto un rosso di 200 milioni, dall’altra il campo non ha risposto come dalle parti della collina speravano. In questa stagione non si è alzata nè la Coppa Italia (a differenza dell’annata precedente con Allegri), nè la Supercoppa italiana al cospetto di una qualificazione alla prossima Champions League acciuffata per i capelli all’ultima giornata con la vibrante vittoria a Venezia raggiunta a un quarto d’ora dalla fine grazie al rigore del 3-2 trasformato da Manuel Locatelli. Un bilancio sportivo ritenuto evidentemente non sufficiente per pensare di lasciarlo alla guida sportiva della Juventus. Dunque risultati deludenti ma non solo.

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Gli errori di Giuntoli

La madre di tutti gli errori commessi da Giuntoli è stata individuata nella sua scelta per la panchina, ovvero Thiago Motta. Un nome che pareva quello giusto a tutti una estate fa ma che in realtà, settimana dopo settimana, ha evidenziato criticità che ne hanno eroso e dilapidato il carisma iniziale. Al punto che a nove giornate dalla fine, compreso che il tecnico italo-brasiliano aveva perso completamente il timone, la Juventus prese la decisione di esonerarlo in favore di Igor Tudor per giocarsi al meglio le residue possibilità di non perdere i 60 milioni della Champions. Dunque Giuntoli paga la scelta rivelatasi sbagliata del tecnico al quale è seguita una gestione dello stesso non sufficiente per correggerne le spigolosità. Ma non c’è solo questo. Gli innesti più costosi della campagna estiva giuntoliana - Koopmeiners-Nico Gonzalez-Douglas Luiz - non hanno reso rispetto a ciò che sono costati, anche se gli infortuni hanno contribuito non poco a colorare di grigio la stagione juventina. A condire il tutto, poi, la beffa di Huijsen: ceduto in estate al Bournemouth per circa 16 milioni più 10% di rivendita e ora passato dal club inglese al Real Madrid per quasi 60 milioni.

Il nuovo asset

Se è vero che alla Juve quest’anno non ne è girata una dritta, lo stesso può dirsi per Giuntoli: la fortuna non lo ha assistito. Ora con il suo prossimo congedo toccherà in primis a Comolli e quindi a Giorgio Chiellini occuparsi delle scelte di mercato con l’ausilio di Matteo Tognozzi, ex responsabile scouting juventino destinato a tornare alla base dopo l’esperienza al Granada in Spagna.

 

 

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TORINO - Juventus-Giuntoli ai titoli di coda. Anche qualcosa di più nonostante, sino a ieri, la società non avesse comunicato ancora al proprio direttore tecnico la volontà di chiudere anticipatamente il rapporto. Il meeting non dovrebbe tardare e sarà l’occasione per far sapere al direttore tecnico che la proprietà ha deciso di dare un nuovo assetto, soprattutto sportivo, al club per cui occorre riflettere sulla situazione migliore per tutti.

 

Comolli e le scelte di Elkann

Che stia per arrivare un nuovo direttore generale con spiccata declinazione sportiva, Damien Comolli, ormai ex presidente del Tolosa con un passato da allenatore e direttore sportivo, è un dato a cui manca solo il crisma dell’ufficialità, attesa verosimilmente per l’inizio della prossima settimana. Dunque appare evidente che la virata voluta dalla proprietà sia stata più che netta. Una vera e propria strambata che relativizzerebbe in maniera più che significativa il perimetro d’azione di Cristiano Giuntoli. Va ricordato, peraltro, che l’ex diesse del Napoli quando arrivò due stagioni fa sotto la Mole ebbe le chiavi della Continassa con accesso globale. La Juventus si affidò a lui in maniera totale per mettere mano all’area sportiva. Il problema è che non è stato all’altezza delle aspettative altissime che aveva John Elkann.

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