Pagelle Juve: Bremer aura, Nico ai margini, Koop con personalità. Yildiz è differente

Voti e giudizi dei bianconeri scesi in campo contro l'Atalanta nell'ultima amichevole prima della ripresa del campionato

Dopo la vittoria col Borussia Dortmund in Germania ne è arrivata un'altra per la squadra di Tudor nell'ultimo test prima dell'inizio del campionato. 2-1 all'Atalanta, con i gol di David e Vlahovic e trofeo Bortolotti portato a casa. prestazione positiva della squadra che da domani si concentrerà sulla prima sfida di Serie A, quella contro il Parma. Ecco i voti e i giudizi dei bianconeri scesi in campo a Bergamo

Di Gregorio 6.5

Attento nel primo tempo su Hien, poi reattivo soprattutto sulla percussione in area di De Ketelaere: ordinaria amministrazione, almeno per lui. Nel finale non ha colpe sulla gran giocata di Samardzic che si libera di Kalulu e di Kostic e si presenta troppo da solo in area per essere fermato, peraltro infilando il pallone d'esterno sotto l'incrocio.

Gatti 6.5

In versione felino di grande taglia, tipo… leone: affonda subito i tacchetti su Maldini per entrare in clima partita, poi lo argina d’esperienza in piena aera di rigore. Sempre aggressivo e concentrato, sempre proiettato a difendere “in avanti”: la sensazione è che l’alternanza con Kalulu come braccetto di destra sia un lusso che forse questa squadra non può permettersi. Nel finale esce, si teme per un infortunio muscolare ma Tudor rassicura. McKennie (45' st) n.g.

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Bremer 7 

L’ingresso in campo con la fascia di capitano al braccio è un’immagine che scalda il cuore dei tifosi bianconeri, la sua consistenza di fronte a un cliente “di peso” come Scamacca in partita è una conferma che conforta Tudor. Un paio di uscite palla al piede in bello stile, un salvifico colpo di testa per sostituirsi a Di Gregorio su conclusione ravvicinata di Maldini. Ritorno immenso per impatto anche emotivo oltre che tecnico, regala sicurezza a tutto il reparto e attorno a lui i compagni diventano più forti nutrendosi della sua aura. Rugani (34' st) n.g.

 

Kelly 5.5

Solita impressione: meglio in fase offensiva che in fase difensiva, non un dettaglio per un difensore centrale di professione. Con i piedi non dispiace, ma Bellanova lo salta puntualmente in velocità e De Ketelaere lo irride quando rientra palla al piede. Nel complesso non arriva alla sufficienza, anche perché non è un giovane a cui perdonare qualche ingenuità di crescita: per acquisto e stipendio resta lontano dai livelli che ci si aspetterebbe.

Kalulu (34’ st) 5

Entra e toppa: uscita a vuoto piuttosto grottesca proprio al limite dell’area, resta a metà tra Samardzic e l'inserimento di un altro atalantino e si fa saltare dall'avversario, regalando di fatto il 2-1 all’Atalanta. La sua velocità a campo aperto, a porta lontana, diventa essere precipitosi se si è a ridosso dell'area, quando bisogna restare freddi e controllare piuttosto che tuffarsi alla disperata.

   

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Nico Gonzalez 5 

Ai margini del campo, lì a pestare la linea laterale di destra, come ai margini del progetto: pare credere poco al suo ruolo nello spartito di Tudor, pare credere poco a un’evoluzione da esterno a tutto campo. E infatti per un'ora e più è una nota dolente: un paio di accelerate nel nulla, un’incespicata quasi comica nel pallone. Almeno mette a referto l’assist per David, in posizione di attaccante esterno.

 

Joao Mario (30’ st) 6.5 

Entra nell'ultimo quarto d'ora ma conferma un impatto fisico e tecnico eccellente da neo acquisto: ruba l'occhio ed è decisivo, il fisico lo aiuta ad essere già in grande spolvero. Si accentra, piazza la prima sgroppata praticamente da trequartista e confeziona un assist perfetto per tempismo e precisione, la specialità della casa: Vlahovic ringrazia, protegge il pallone e non sbaglia.

 

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Koopmeiners 6.5

Test di personalità superato di fronte agli assordanti fischi dei suoi ex tifosi: inizialmente intimorito, come la conclusione con cui manca il vantaggio nel primo tempo, sulla distanza prende fiducia e fa uscire un paio di ottimi palloni anche nello stretto. Tudor ha scelto per lui un ruolo meno offensivo, più arretrato ma nel centro della manovra bianconera, e lo ha testato in una partita difficile: la risposta di Koop è stata di carattere ed è una prestazione che lascia sperare, e molto, i tifosi bianconeri.

Thuram 6

Riempie gli occhi dei presenti con una gran percussione, in avvio, pur senza lieto fine: è lo strappo alla Khephren, quello che spacca ogni reparto avversario e che Tudor vuole vedere per tutta la stagione. L’impressione al momento è che i carichi di lavoro gli stiano ancora appesantendo le gambe: il corpo non viaggia ancora alla velocità delle sue idee ma il suo dinamismo resta imprescindibile per questa Juventus. 

Locatelli (30’ st) 6 

Poco da segnalare, mette minuti nelle gambe in vista di Parma.

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Cambiaso 7

Indizio su indizio, siamo infine giunti alla prova: l’esterno azzurro è tornato ai fasti d’un tempo, ovvero ai primi quattro mesi della gestione Thiago Motta. La sensazione è che sulla sinistra, con Yildiz davanti a sé, possa dar vita alla catena della felicità bianconera come aveva già mostrato la scorsa stagione nei primi mesi, prima di essere annebbiato tra valutazioni monstre, Real e City. Ora ha le idee più chiare e se resta su questo livello può realizzare il suo sogno, quello di diventare pilastro e bandiera della Juventus.

Kostic (30’ st) 6

Entra pimpante, fa respirare il titolare. Tra pregi e difetti, Tudor conta sul serbo per questa stagione.

Conceiçao 6.5

Uno così in Serie A ce l'hanno in pochi. Ha nei piedi, nelle fibre dei muscoli e nel pensiero quella imprevedibilità che Tudor ricerca con certosina cura. Sgattaiola di qua e di là, al punto da indispettire De Roon che - nel primo tempo - gli rifila due calcioni uno dopo l'altro, di piena frustrazione. Un gesto che con il contesto poco c'entrava.

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Adzic (34’ st) 6 

Subito un bel pallone per Vlahovic: entra nel minutaggio della prima squadra, ed è un passo avanti dopo essere stato spostato nella Next Gen per l'amichevole in famiglia allo Stadium. Chissà che Tudor non lo stia iniziando a vedere, resta un enigma al momento ancora da sciogliere: da fuori sembra pronto per giocarsi una chance da subito, nel ruolo che potrebbe far respirare sia Chico che Kenan.

 

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Yildiz 7 

Quando scatta l’interruttore turco, la luce che si diffonde è differente: primo click e mette in porta Koopmeiners, secondo e sfiora un gioiello alla Del Piero (o alla Yildiz?), terzo e sfiora il gol stringendo la conclusione sul primo palo. La strada è decisamente quella giusta: Kenan è nella stagione della consacrazione definitiva con la 10 della Juventus sulle spalle. Pensare che Motta aveva iniziato a panchinarlo per mesi, facendo anche iniziare a parlare di una sua possibile cessione...pura follia. Douglas Luiz (45' st) n.g.

 

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David 7 

Segna, per altro con una girata volante piuttosto spettacolare, il suo primo gol stagionale con la maglia bianconera. E la sensazione è che proprio quello gli servisse, per iniziare la stagione col cuore più “leggero”. Perché, per il resto, aveva già fatto vedere buona parte del repertorio: cuce il gioco, dà velocità alla manovra, prende falli. Un 9 moderno, che partecipa con la squadra e che sa buttarla dentro senza fronzoli appena ne ha occasione

  

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Vlahovic (30’ st) 7

Entra con la voglia di spaccare la porta, si accontenta di un preciso piattone: gol al primo pallone toccato, mica male. Altra rete da separato in casa dopo il gol con la Next Gen, con l'arrivo di Kolo Muani scivolerà nel ruolo di terza punta ma Tudor continua a difenderlo, dovesse restare in bianconero per il suo ultimo anno di contratto.

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All. Tudor 7 

La sensazione, confermata dalle prestazioni della sua squadra, è che al contrario del suo predecessore abbia le idee molto chiare in testa, di conseguenza hanno le idee chiare i suoi in campo: buon viatico verso il campionato. Leader silenzioso, sa di giocarsi la chance della vita alla guida della sua Juventus e ha costruito tutta la pre-stagione nell'ottica di cementare un gruppo al di là delle voci o delle decisioni di mercato. E ci sta riuscendo: la sensazione è che a fine mercato chi resterà bianconero, in qualsiasi condizione di contratto o di rapporto con il club, darà il massimo per questa squadra e per questi compagni.

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Dopo la vittoria col Borussia Dortmund in Germania ne è arrivata un'altra per la squadra di Tudor nell'ultimo test prima dell'inizio del campionato. 2-1 all'Atalanta, con i gol di David e Vlahovic e trofeo Bortolotti portato a casa. prestazione positiva della squadra che da domani si concentrerà sulla prima sfida di Serie A, quella contro il Parma. Ecco i voti e i giudizi dei bianconeri scesi in campo a Bergamo

Di Gregorio 6.5

Attento nel primo tempo su Hien, poi reattivo soprattutto sulla percussione in area di De Ketelaere: ordinaria amministrazione, almeno per lui. Nel finale non ha colpe sulla gran giocata di Samardzic che si libera di Kalulu e di Kostic e si presenta troppo da solo in area per essere fermato, peraltro infilando il pallone d'esterno sotto l'incrocio.

Gatti 6.5

In versione felino di grande taglia, tipo… leone: affonda subito i tacchetti su Maldini per entrare in clima partita, poi lo argina d’esperienza in piena aera di rigore. Sempre aggressivo e concentrato, sempre proiettato a difendere “in avanti”: la sensazione è che l’alternanza con Kalulu come braccetto di destra sia un lusso che forse questa squadra non può permettersi. Nel finale esce, si teme per un infortunio muscolare ma Tudor rassicura. McKennie (45' st) n.g.

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