A settembre la lista è sempre molto lunga. Poi, mese dopo mese, si accorcia. O magari cambia, oppure scatta l'innamoramento per un giocatore e l'idea resta scolpita nella pietra. In casa bianconera, in questo senso, il lavoro svolto con Jonathan David è un esempio: seguito, battezzato con largo anticipo e preso, approfittando della sua condizione da free agent. Di sicuro la Juventus confida di duplicare questo modello con l'uomo che diventerà l'erede di Dusan Vlahovic, oggi in procinto di vivere la sua ultima stagione a Torino. C'è un nome che al termine del mercato estivo frulla dalle parti della Continassa. E non può che essere così, considerando tutti gli aspetti che lo riguardano: Ademola Lookman.
Sì, caratteristiche diverse da DV9, ma il gradimento è notevole. A maggior ragione per i prossimi capitoli di questa vicenda. Tornato in gruppo con l'Atalanta, ma nei fatti da considerare un separato in casa: con quali presupposti proseguirà il rapporto? Manca una risposta, perché nessuno intende trovarla. Lookman andrà via, prima o dopo. Meglio prima che dopo, nella testa della Dea, visto che il contratto del nigeriano scade a giugno 2027. La Juve sarà attentissima: con Percassi e pure con l'entourage del giocatore, sedotto e abbandonato dall'Inter poche settimane fa. Anche a gennaio: ci sono i presupposti tecnici ed economici per pensare che Lookman possa fare comodo alla Continassa. Vlahovic, del resto, sarà da sostituire. E individuare un identikit che non abbia caratteristiche similari ad altri componenti dell'attacco di Tudor farebbe comodo. Non poco.
Erede di Vlahovic: i nomi
Il discorso dell'erede di Dusan, però, coinvolgerà tanti profili che la Juventus sta già seguendo. Prima di tutto quelli in Serie A: Gianluca Scamacca dell'Atalanta, intorno al quale c'è tanta curiosità legata a come tornerà dopo il grave infortunio che l'ha frenato lo scorso anno, Santiago Castro del Bologna, che in questo campionato dovrà necessariamente esplodere (a meno che non si faccia lusingare dall'Al Hilal di Inzaghi), ma anche Matteo Pellegrino del Parma, che adesso vivrà la sua stagione in Emilia con responsabilità maggiori. Tre nomi, tutti diversi per status e per punto di maturazione raggiunto, ma l'appetibilità in ottica Juve è molto consistente.
Attenzione anche ad un'altra candidatura, monitorata in Premier League: Joshua Zirkzee. Fa parte delle tante figurine collezionate negli ultimi anni dal Manchester United. Suo malgrado è finito in cantina. La considerazione di Amorim non è alta, ma a Torino gli estimatori ci sono. Nonostante il tunnel che ha imboccato in Inghilterra: hanno fallito in tanti, troppi, dalle parti di Old Trafford.
Sguardo alla Ligue 1
Infine, sul taccuino di Comolli ci sono naturalmente i profili che ora sono attesi dal salto di qualità in Ligue 1. Tre elementi che meriteranno tempo e finiranno per esaurire le pagine dei taccuini degli uomini di mercato bianconeri. Il primo è Gonçalo Ramos del Psg, che con Luis Enrique non si sentirà mai al sicuro. Poi c'è Emanuel Emegha dello Strasburgo: 22 anni, comunitario, in ascesa e quindi di passaggio in questa dimensione. Infine George Ilenikhena del Monaco: classe 2006, la Juve assaggerà le sue qualità a gennaio, quando lo vedrà all'opera in Champions League. Con l'auspicio di non farsi sbranare dal nigeriano naturalizzato francese.
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