TORINO - La data, ormai nota, è comunque da cerchiare in rosso: per comprendere il futuro della Juve occorrerà arrivare al prossimo 7 novembre. Ci sarà la prossima Assemblea degli Azionisti, e un po’ di destini inevitabilmente cambieranno. Dalla posizione dell’attuale Ceo, Maurizio Scanavino, all’inserimento di nuove figure, come quella del direttore sportivo. Di sicuro, dal momento in cui sarà costituito il Consiglio d’Amministrazione, si avrà un quadro più chiaro pure dei giochi di forza che in questo momento tirano i fili di Juventus. A partire da un punto nevralgico, forse più social che concreto, comunque con un grado d’attenzione piuttosto alto. E cioè: anche Tether potrebbe far parte del CdA? C’è chi spera, c’è chi frena, c’è chi aumenta i giri della curiosità. Come Paolo Ardoino, numero uno della società di criptovalute, che sul suo profilo X ha annunciato la presentazione di una lista di candidati per il Consiglio bianconero.
Il candidato per il CdA
Tether detiene, al momento, una partecipazione del 10,7% del capitale aziendale bianconero: davanti c’è solo Exor, da cui si attende una risposta formale alla richiesta avanzata dagli azionisti di minoranza. Ardoino, ormai da mesi, spinge per un controllo più diretto della società: tenta il dialogo, stuzzica i tifosi, agita Twitter, prova a infilarsi nei discorsi come dettasse un inserimento tra le linee della difesa avversaria. Nulla, o quasi. Certamente poco, troppo poco per i pionieri delle cripto, il cui impatto finora è stato un numero in una relazione finanziaria. A prescindere, ora tra i pensieri della proprietà c’è la chiusura della rivoluzione avviata con la nomina di Damien Comolli, diventato direttore generale all’inizio dello scorso giugno e destinato a prendere possesso della scrivania di Scanavino nelle prossime settimane. Il giro di nomine dovrebbe infatti concludersi con quella del direttore sportivo, rimasta in sospeso nonostante il mercato da fare e le opportunità da cogliere. In realtà, e qui Comolli è sempre stato chiaro, nell’idea del dirigente francese il ds avrebbe compiti differenti rispetto al costume (soprattutto) italiano: sarebbe sostanzialmente a capo dello scouting, l’uomo da cui partirebbero le segnalazioni e successivamente le operazioni.
