"Vlahovic, Openda o David: non ho dubbi. Tudor credici! Juve, il Real non poteva farci niente"

Zambrotta carica i bianconeri: "Al Bernabeu per compiere un’impresa, è la notte che può cambiare la stagione. Dopo Como serve una svolta"

Gianluca Zambrotta è abituato alle notti di Champions League. A vivere partite che possono cambiare un’intera stagione. Ed è anche per questo motivo che non vede soltanto il bicchiere mezzo vuoto. Per lui Igor Tudor merita fiducia, sostegno, amore. Mai come in questo momento, alla vigilia di una gara straordinariamente importante per la Juve. Ci si gioca il futuro, non soltanto il presente. Al Bernabeu va puntellata la panchina di Tudor: la necessità primaria è quella di uscire dalla tempesta. Quella che si è abbattuta sui bianconeri dopo la batosta di Como: pesante nella sostanza e nella forma. Fastidiosa, perché inaugura nel peggiore dei modi una settimana estremamente complessa, visto il tenore degli impegni alle porte.

Gianluca Zambrotta, come ci si rialza dopo un ko come quello di Como? "Intanto analizzando la sconfitta a mente lucida e poi guardando avanti: avere un big-match come quello contro il Real Madrid da giocare subito può persino essere un vantaggio. Sarebbe stato più complicato affrontare una squadra sulla carta meno forte".

Tudor merita ancora la fiducia della società? "Ma certo. La settimana è delicata, lui deve cercare di ribaltare questa situazione non facile, ma può farcela. Ora deve pensare solo al risultato. La fiducia a Tudor non può essere messa in discussione adesso. Serve ovviamente una svolta, perché questo periodo non può essere considerato da Juve".

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Tudor, difesa a 4 e Real Madrid-Juve

La difesa a quattro è davvero la strada giusta per uscire da questa situazione? "Tudor l’ha utilizzata poco nel suo percorso da allenatore, penso che debba tornare alla linea a tre. Andare avanti sempre con le proprie idee è l’unica vera soluzione: ha sempre giocato così, per cui meglio continuare a credere nelle cose che riescono meglio".

Ma domani c’è Real Madrid-Juve. "Per me è una partita speciale: mi ricordo ancora la semifinale di Champions League del 2003. La ritengo una delle mie migliori partite in maglia bianconera: in quel ritorno facemmo benissimo, non potevano farci male. Fu una notte sensazionale, per me è ancora un orgoglio. Ritengo che sia stata, nella storia della Juve, una delle gare più belle mai disputate in Europa".

Cosa si aspetta d’ora in avanti da Tudor? "La Juve è ancora vicina alla vetta, non è tutto da buttare: in fondo ha perso solo una partita. Il distacco è breve, ma la squadra non vince da tanto. Anche in Champions League è reduce da due pareggi. Contro il Real Madrid sarà difficile: chissà, però, che non possa diventare la serata giusta per rialzare la testa".

Che ricordi la legano al croato? "Ha dato tantissimo alla Juve, anche da giocatore è sempre stato un uomo al quale aggrapparsi nei momenti difficili. Lui ora deve rimanere sereno: può uscire da questo tunnel".

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"Vlahovic, David e Openda: non ho dubbi"

Tornando ai temi di campo, ci sono Vlahovic, David e Openda che continuano a contendersi una maglia in attacco. Lei chi sceglierebbe? "Sono sempre dell’idea di dare qualche chance in più a Vlahovic: è tornato al gol con la Serbia, a me è sempre piaciuto. Anche alla Juve è quello che ha segnato in più. Poi può essere che gli serva un compagno di reparto che giochi più vicino a lui, ma scelgo sempre Vlahovic".

La Juve sta lavorando per il rinnovo di Yildiz, che però non è ancora stato perfezionato. Pensa che questo stallo alla lunga possa condizionare il ragazzo? "Penso che le due parti vogliano proseguire insieme, non vedo problemi all’orizzonte. Yildiz ha fatto vedere grandi cose negli ultimi mesi, ma ha bisogno di crescere ancora. Ha ampi margini di miglioramento, se non rinnova adesso non vedo comunque criticità: la volontà di andare avanti è comune, normale che debbano trovare un compromesso".

Quali obiettivi può realisticamente raggiungere ancora la Juventus? "Scudetto e Coppa Italia devono restare un desiderio, non devono perdere di vista questi due obiettivi. E c’è ancora la Champions League, competizione nella quale la Juve può fare tanta strada. Il tempo non manca per avvicinarsi a questi due traguardi".

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"Chiellini, il valore per la Juve"

Come si può battere il Real Madrid adesso? "Stanno facendo bene sia in Liga che in Champions League. L’ostacolo è complicato, per me un’impresa non è da escludere: partite così ti fanno dimenticare tutti i problemi recenti".

Quanto pesa l’assenza di Bremer? "Difficile da digerire. Bremer è un giocatore importante, è il più decisivo in difesa. Trovare una quadra senza di lui sarà molto complicato per Tudor".

Quanto può essere importante la vicinanza di Chiellini alla squadra? "Potrà dare un grande contributo in questa fase. Fa parte della storia bianconera, per cui è normale che la sua voce abbia un valore. Ha appena iniziato il suo percorso: non è facile, ma ha tutte le caratteristiche per diventare un dirigente importante. E nei momenti così può crescere più rapidamente".

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Gianluca Zambrotta è abituato alle notti di Champions League. A vivere partite che possono cambiare un’intera stagione. Ed è anche per questo motivo che non vede soltanto il bicchiere mezzo vuoto. Per lui Igor Tudor merita fiducia, sostegno, amore. Mai come in questo momento, alla vigilia di una gara straordinariamente importante per la Juve. Ci si gioca il futuro, non soltanto il presente. Al Bernabeu va puntellata la panchina di Tudor: la necessità primaria è quella di uscire dalla tempesta. Quella che si è abbattuta sui bianconeri dopo la batosta di Como: pesante nella sostanza e nella forma. Fastidiosa, perché inaugura nel peggiore dei modi una settimana estremamente complessa, visto il tenore degli impegni alle porte.

Gianluca Zambrotta, come ci si rialza dopo un ko come quello di Como? "Intanto analizzando la sconfitta a mente lucida e poi guardando avanti: avere un big-match come quello contro il Real Madrid da giocare subito può persino essere un vantaggio. Sarebbe stato più complicato affrontare una squadra sulla carta meno forte".

Tudor merita ancora la fiducia della società? "Ma certo. La settimana è delicata, lui deve cercare di ribaltare questa situazione non facile, ma può farcela. Ora deve pensare solo al risultato. La fiducia a Tudor non può essere messa in discussione adesso. Serve ovviamente una svolta, perché questo periodo non può essere considerato da Juve".

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