La Juventus deve rialzare la testa e ritrovare fiducia dopo la sconfitta contro il Como, ma per farlo dovrà affrontare un avversario di tutt’altro livello e in uno dei teatri più complicati del calcio europeo: il Santiago Bernabéu. La trasferta in casa del Real Madrid non arriva certo nel momento migliore, ma potrebbe rappresentare proprio lo spartiacque emotivo di una stagione fin qui altalenante. I blancos, in piena forma in Liga e sempre tra i favoriti in Champions League, non perdono in casa dalla scorsa edizione dei quarti di finale contro l’Arsenal. Numeri che fanno tremare chiunque, ma che la Juve spera di sfidare con la forza del gruppo e un pizzico di coraggio. E Tudor, dopo un confronto anche con Comolli, dall'allenamento a porte aperte ha ricevuto anche qualche risposta positiva, confermato poi con la lista dei convocati.
Juve, spiragli di speranza: tra recuperi e volti nuovi
Le notizie arrivate dall’allenamento a porte aperte alla vigilia del match contro il Real Madrid offrono qualche motivo per sorridere. In primo piano il rientro in gruppo di Fabio Miretti, ai box da inizio stagione per un infortunio muscolare. Il centrocampista italiano, cresciuto nel vivaio bianconero, ha lavorato regolarmente con i compagni. Buone notizie anche per Edon Zhegrova, che ha smaltito il fastidio al pube che lo aveva costretto a saltare la gara col Como, mentre in campo si è rivisto anche Pedro Felipe, nonostante un risentimento accusato pochi giorni fa. La Juventus monitora le sue condizioni, ma la sua presenza nell’allenamento è un segnale incoraggiante in ottica futura.

A sorpresa, nella rifinitura con la prima squadra hanno preso parte De Brul e Crapisto della Primavera e Next Gen, per respirare l'aria dei grandi, anche se non faranno parte della spedizione. Una presenza che testimonia la volontà del club di valorizzare il proprio vivaio, anche in contesti d'élite come quello della Champions League. A dare ulteriore supporto morale alla squadra c’erano anche Modesto, figura chiave nell’area tecnica, e Burgess, il nuovo Director of Performance. Un segnale forte di coesione interna: la dirigenza è compatta e lo staff è determinato a proteggere il lavoro di Tudor, che nel caos cerca di costruire ordine.
Il Bernabéu tra storia e suggestioni
Non è la prima volta che i bianconeri si trovano a incrociare il cammino del Real Madrid, e nella memoria collettiva dei tifosi juventini ci sono pagine esaltanti. Come l’epico 0-2 del 2008 firmato da Alessandro Del Piero, accolto da una standing ovation da tutto lo stadio; o ancora la clamorosa rimonta sfiorata nel 2018, quando la Juventus si portò sullo 0-3 prima del discusso rigore allo scadere segnato da Cristiano Ronaldo. Senza dimenticare la semifinale del 2015, quando i ragazzi di Allegri eliminarono i galacticos guadagnandosi la finale di Berlino. Oggi, però, lo scenario è ben diverso. In panchina siede Igor Tudor e la rosa ha una caratura totalmente diversa, tra giovani emergenti e alcuni veterani in difficoltà. L'allenatore croato è chiamato a compiere un'autentica impresa. O almeno spera in qualche segnale per rilanciare poi i suoi ragazzi in campionato. E intanto ha ufficializzato i convocati...