Pagina 2 | Marchisio, il consiglio a Tudor e il rischio Koopmeiners: “Finisci in un imbuto”

L’ex centrocampista della Juventus Claudio Marchisio ha parlato al termine dell’evento Rigenera Care, analizzando la prestazione dei bianconeri contro il Real Madrid e toccando diversi temi legati al momento della squadra di Tudor. Il Principino, da sempre voce lucida e appassionata dell’ambiente juventino, ha commentato con equilibrio le difficoltà di alcuni giocatori e la ricerca di una nuova identità collettiva, lo stesso aveva fatto Del Piero proprio nel post gara. Tra le sue parole emerge fiducia nei giovani, consapevolezza delle difficoltà attuali e un invito a ritrovare serenità dentro e fuori dal campo. Marchisio ha poi parlato di Yildiz, di Koopmeiners e del tema della leadership nello spogliatoio, sottolineando come la Juventus debba tornare a costruire una base solida per ambire ai grandi obiettivi.

Yildiz e l’emozione del Bernabeu

Marchisio ha voluto partire da uno dei simboli della nuova Juve, Kenan Yildiz, protagonista a Madrid con la fascia di capitano al braccio. “Per un ragazzo giovane come Kenan sarà stato emozionante indossare la fascia di capitano al Bernabeu, è chiaro che ci sono pressioni importanti ma lui è un ragazzo con la testa a posto e un grande lavoratore. Sono felice per lui, spero ci possano essere tantissime altre occasioni”. Parole che riflettono la fiducia di Marchisio nelle nuove generazioni, chiamate a costruire il futuro del club. Il talento turco rappresenta una ventata di entusiasmo e coraggio in una squadra ancora alla ricerca di un equilibrio stabile. Per l’ex numero 8, il percorso di crescita passa anche attraverso esperienze di questo tipo, capaci di forgiare carattere e senso di appartenenza.

Marchisio: “Il centrocampo a tre dà soluzioni in più”

L’ex centrocampista della Juve ha poi analizzato il tema tattico, sottolineando come il modulo possa influire ma non essere l’unico fattore decisivo. “Ognuno di noi ha le proprie idee a livello di modulo, io sono sempre stato convinto che il centrocampo a tre dia soluzioni in più, però più che questione di modulo è una questione di identità di squadra, avere giocatori che possano essere sempre presenti e cambiare il meno possibile”. Marchisio ha citato in particolare Koopmeiners, utilizzato in più ruoli durante la stagione: “C'è stato Koopmeiners, che nei vari mesi ha cambiato spesso ruolo e per lui stesso credo non sia semplice trovare un'identità. Spero Tudor la possa trovare presto”. Un invito alla stabilità e alla chiarezza tattica, elementi che secondo Marchisio sono fondamentali per permettere ai giocatori di rendere al meglio e ritrovare fiducia.

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Koopmeiners, la ricerca di una “quadra” e la serenità perduta

Parlando ancora dell’olandese, Marchisio ha tracciato un parallelo con la propria carriera, evidenziando quanto la versatilità possa diventare un’arma a doppio taglio. Un ruolo ben definito in un contesto ben definito può aiutare un giocatore che ha caratteristiche ben precise, anche importanti, ma che è in difficoltà dall'anno scorso. Io stesso in passato ho avuto dei momenti in cui giocavo ala, un po' centrocampo a due, a volte anche il terzino... ti porta ad avere una duttilità, ma anche a livello di performance rischi di finire in un imbuto da cui è difficile uscire”. Per l’ex bianconero, Koopmeiners ha bisogno di serenità e di un contesto stabile che lo aiuti a ritrovare la migliore versione di sé. Lui stesso deve trovare una quadra, il contesto giusto, e lo stesso la società, gli serve serenità”. Parole che suonano come un consiglio.

Leader, gol e prospettive: la Juve deve ritrovare la sua strada

Marchisio non si è sottratto nemmeno alle domande sul gruppo e sulle difficoltà realizzative della squadra. Ci vuole del tempo, alla Juve sono mancati dei leader non solo in campo ma anche fuori. La parte inferiore della piramide sono i giocatori ma gli serve anche una struttura fuori, le responsabilità vanno date a tutto il contesto, ha dichiarato. Poi sull’attacco: “È una questione ampia, se guardiamo i numeri di Vlahovic, non segna da tanto però ha giocato bene a Madrid e la grande occasione se l'è costruita da solo con una grandissima giocata”. Guardando al campionato, Marchisio ha sottolineato l’equilibrio crescente della Serie A: “La Serie A si sta equilibrando, non a un livello più alto ma medio. Questo vuole dire che le top avranno sempre più difficoltà ad arrivare ad un posto Champions, la Juve fa parte di questo gruppo. Chi ce la farà è chi sbaglierà di meno”. Infine, un auspicio per il futuro e dice la sua se Tudor possa essere il tecnico giusto: “Bisogna sperarlo, serve dargli fiducia, Tudor conosce bene l'ambiente ed è stato un grande ex giocatore della Juve. A chiudere sulle parole dell'allenatore sul calendario: "La Juve non deve cercare alibi sul calendario, ma cercare e trovare la propria strada. A Madrid c'è stata una grande reazione".

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Koopmeiners, la ricerca di una “quadra” e la serenità perduta

Parlando ancora dell’olandese, Marchisio ha tracciato un parallelo con la propria carriera, evidenziando quanto la versatilità possa diventare un’arma a doppio taglio. Un ruolo ben definito in un contesto ben definito può aiutare un giocatore che ha caratteristiche ben precise, anche importanti, ma che è in difficoltà dall'anno scorso. Io stesso in passato ho avuto dei momenti in cui giocavo ala, un po' centrocampo a due, a volte anche il terzino... ti porta ad avere una duttilità, ma anche a livello di performance rischi di finire in un imbuto da cui è difficile uscire”. Per l’ex bianconero, Koopmeiners ha bisogno di serenità e di un contesto stabile che lo aiuti a ritrovare la migliore versione di sé. Lui stesso deve trovare una quadra, il contesto giusto, e lo stesso la società, gli serve serenità”. Parole che suonano come un consiglio.

Leader, gol e prospettive: la Juve deve ritrovare la sua strada

Marchisio non si è sottratto nemmeno alle domande sul gruppo e sulle difficoltà realizzative della squadra. Ci vuole del tempo, alla Juve sono mancati dei leader non solo in campo ma anche fuori. La parte inferiore della piramide sono i giocatori ma gli serve anche una struttura fuori, le responsabilità vanno date a tutto il contesto, ha dichiarato. Poi sull’attacco: “È una questione ampia, se guardiamo i numeri di Vlahovic, non segna da tanto però ha giocato bene a Madrid e la grande occasione se l'è costruita da solo con una grandissima giocata”. Guardando al campionato, Marchisio ha sottolineato l’equilibrio crescente della Serie A: “La Serie A si sta equilibrando, non a un livello più alto ma medio. Questo vuole dire che le top avranno sempre più difficoltà ad arrivare ad un posto Champions, la Juve fa parte di questo gruppo. Chi ce la farà è chi sbaglierà di meno”. Infine, un auspicio per il futuro e dice la sua se Tudor possa essere il tecnico giusto: “Bisogna sperarlo, serve dargli fiducia, Tudor conosce bene l'ambiente ed è stato un grande ex giocatore della Juve. A chiudere sulle parole dell'allenatore sul calendario: "La Juve non deve cercare alibi sul calendario, ma cercare e trovare la propria strada. A Madrid c'è stata una grande reazione".

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