Quanto guadagna Spalletti alla Juve: le cifre del contratto e il premio Champions

Torino teatro della rivincita, il tecnico si fida di club e rosa: è convinto di poter riportare la squadra sui binari giusti

TORINO - La firma c’è già. Manca solo l’annuncio: l’ultimo atto formale prima che il destino prenda forma davanti agli occhi dell’universo bianconero. Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Juventus. Le carte sono state siglate ieri sera nel corso del match contro l’Udinese. Un incontro breve, in cui le parole si sono fatte convinzione, e la convinzione progetto. Otto mesi di contratto a 3 milioni di euro più bonus, e una clausola che apre nuovi orizzonti: il rinnovo automatico in caso di piazzamento in Champions League. Una missione alla portata per uno come lui, che più volte si è trovato a salire sui treni in corsa per riportarli sui binari giusti. È stato così alla Roma, risollevata dalle macerie della gestione Garcia; all’Inter, che da troppo tempo si era rassegnata a lasciare che in Europa giocassero gli altri; e a Napoli, dove ha riportato uno scudetto che mancava da 33 anni.

A Spalletti il compito di riportare in vita la Juve

Ora la Juventus: forse il più arduo e affascinante dei mandati. Soprattutto perché arriva dopo la deludente esperienza da ct della Nazionale. L’unico flop di una carriera straordinaria, figlio della sua stessa essenza: per poter plasmare i gruppi a sua immagine e somiglianza, Luciano ha bisogno di assaporare quotidianamente l’odore del campo. Solo così riesce a rendere l’impossibile possibile. Otto mesi, dicevamo, per rimettere in piedi una squadra che si è persa per strada, e che ora chiede un maestro, un poeta del pallone, un uomo capace di ridare senso a ogni passaggio e a ogni respiro. Spalletti eredita un gruppo disfatto, svuotato e impaurito. Una Juventus fragile nel cuore e nella testa. A lui l’arduo compito di riportarla alla vita, dopo la timida reazione di ieri sera, in cui comunque non sono mancati i soliti scricchiolii difensivi - i bianconeri hanno rischiato di farsi riacciuffare nel finale con quel colpo di testa di Bayo finito a pochi centimetri dal palo di Di Gregorio -.

 

 

Juve, per Spalletti un anno in più in caso di qualificazione in Champions

Torino sarà il teatro della sua rivincita. Forse l’ultimo capitolo del suo romanzo calcistico. Lui che ha costruito squadre come si scolpisce una statua, togliendo l’inutile per far emergere la forma. Alla Juventus porterà la sua ossessione per l’armonia, la sua idea di calcio come racconto. Lo farà senza mezzi termini, bocciando chi non riterrà degno e rivitalizzando chi - da due anni a questa parte - pare ormai aver perso definitivamente la bussola. Se ci riuscirà, Comolli sarà ben lieto di sedersi nuovamente di fronte a un tavolo per mettere mano al suo contratto - in caso di qualificazione in Champions, per il momento resterebbe fino a giugno 2027 - in termini di durata, ingaggio e staff, dal momento che non potrà portare subito con sé tutti i suoi uomini. Che lo spettacolo abbia inizio.

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