Invece la Federcalcio ha salvato la pregiudiziale sportiva.
«Non proprio, il totem della pregiudiziale sportiva per cui bisogna percorrere i tre gradi di giudizio può dirsi, se non abbattuto, quanto meno piegato. Per ciò che riguarda l’accesso agli atti, il Tar ha stabilito che questo principio non vale. E poi, sempre riferendomi alle motivazioni, il Tar ha ribadito alcuni principi fondamentali».
Per esempio?
«La Federcalcio, pur essendo associazione di diritto privato è, al contempo, inserita nell’ordinamento sportivo ed esercita sia poteri di autonomia privata sia poteri amministrativi rilevanti per l’ordinamento statale. Questo è il presupposto affinché taluni atti interni assumano interesse di natura pubblica, come il documento oggetto del contenzioso amministrativo. Non solo. Il Tar ritiene che la pregiudiziale sportiva non si applichi in relazione a un doppio profilo: non solo, per agire a tutela del diritto di accesso agli atti, non è necessario attendere i tre gradi di giudizio, ma neppure la circostanza della pendenza di un procedimento sportivo - nella fattispecie dinanzi al Collegio di Garanzia - è di impedimento, come invece sosteneva la Federcalcio. Al contrario, il processo in corso, non solo non costituisce ostacolo, ma il diritto di accesso è rafforzato a tutela del diritto di difesa dei richiedenti, in aggiunta al rispetto dell’obbligo generale di trasparenza cui deve essere ispirata l’attività amministrativa».