L’incertezza della giustizia
Si è sempre detto che gli investimenti stranieri in Italia sono sempre stati frenati dai labirinti della nostra giustizia e dai suoi tempi biblici. Come si fa, dicevano e dicono all’estero, a investire dei soldi senza avere la certezza che un contenzioso non impieghi dieci anni per essere risolto? E dare loro torto non è un esercizio semplice. Da qualche anno, nel calcio italiano, sono arrivati soldi stranieri (per lo più americani, ma anche cinesi e arabi), e oggi sbattono contro il problema che li aveva frenati in passato: una giustizia che non riesce a dare certezze, che cambia la classifica in modo eccentrico, che passa di rinvio in rinvio, di corte in corte, senza mai spiegare fino in fondo quali siano i criteri con cui giudica. Cosa deve pensare un fondo di investimento internazionale di fronte a quello che sta succedendo alla Juventus, ai suoi tifosi e ai tifosi delle altre squadre?
Nulla di garantito
Ieri sera, Tiago Pinto, dirigente della Roma “americana”, commentava la notizia dei quindici punti in modo incredulo, sapendo di non sapere quale possa essere la penalizzazione finale della Juventus. Tutto questo è grottesco e inaccettabile per un settore industriale che fattura, indotto compreso, dieci miliardi di euro e viene gestito attraverso un iter dai risvolti incomprensibili e quasi comici. Non abbiamo commentato la decisione del Collegio. Non sarebbe corretto fino alla pubblicazione delle motivazioni. Dal dispositivo si deduce che l’impianto accusatorio abbia retto bene all’impatto del ricorso della Juventus che ieri, nonostante la restituzione dei punti, non può considerarla una vittoria (al limite un pareggino). Motivazioni alla mano si potrà discutere di come abbiano ragionato (e pare anche molto litigato) i membri del Collegio di Garanzia. Al momento di garantito, però, non c’è niente, men che meno la classifica.