Juve, afflittività? Fino a un certo punto. Se Chiné esagera si torna al Collegio

Lunedì Corte d’appello Figc: i giudici devono definire la nuova penalizzazione, ma il Collegio di Garanzia dello Sport è stato chiaro, il perimetro è il -15

TORINO - La parola chiave è “afflittivo”. Vale a dire, nel diritto penale: che porta limitazioni alla libertà personale. E nella giustizia sportiva: che determina un concreto danno sportivo alla squadra che viene penalizzata.

Il Codice di Giustizia Sportiva

«Tutte le sanzioni inflitte dagli organi di giustizia sportiva - è spiegato chiaramente nel codice di Giustizia Sportiva. Articolo 44, comma 5 - devono avere carattere di effettività e di afflittività». E nell’articolo 8, comma g, che tratta la penalizzazione di uno o più punti in classifica, si arriva addirittura a specificare: «Se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente».

Juve, potrebbe profilarsi una nuova penalizzazione esemplare

Alla luce di tutto questo, dunque, potrebbe profilarsi una nuova penalizzazione esemplare ai danni della Juventus nell’udienza di lunedì prossimo presso la Cfa (Corte federale d’appello), in cui - per la terza volta nell’ambito del processo sulle plusvalenze - si tornerà per provare a quantificare una volta per tutte il numero dei punti da togliere ai bianconeri. Al primo giro andò benissimo, al club e ai suoi dirigenti: 0 punti in meno e 0 mesi di inibizione. Ma al secondo giro le cose andarono peggio e il concetto di afflittività prese prepotentemente la scena. Infatti il procuratore federale Giuseppe Chiné, durante l’udienza in Cfa del 20 gennaio scorso (quella in cui si trattava innanzitutto la revocazione del precedente proscioglimento di tutti gli imputati) aveva argomentato la propria richiesta di 9 punti di penalizzazione per la Juventus così: «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica ora deve finire dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee». La Roma ai tempi era al settimo posto in classifica, la Juventus sarebbe finita alle sue spalle a quota 28, con appena tre punti in più dell’Udinese. Non fosse che la Corte federale aveva poi “immotivatamente” deciso di superare a destra Chiné e inasprire tutte le richieste della Procura: 15 punti. Per inciso: possiamo sostenerlo senza timor di smentita, quel “immotivatamente”, giacché l’ha sostenuto e argomentato anche il Collegio di garanzia dello sport. La Juventus era dunque scivolata al decimo posto a quota 22 punti.

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L'equazione “afflittività = fuori dalle Coppe” non è imprescindibile

Ora, dunque, sempre in base al concetto di “afflittività” la situazione potrebbe assumere connotati paradossali per cui più punti avrà fatto la Juventus al 22 maggio e più corposa si rivelerà la penalizzazione. Per poi vedere se arriva un’altra penalizzazione dal processo sugli stipendi... Calcolatrice e classifica alla mano, oggi servirebbero 21 punti di zavorra per escludere in toto la Juventus dalla zona Europa della graduatoria di Serie A.

In realtà, però, l’equazione “afflittività = fuori dalle Coppe” non è da considerarsi imprescindibile, anzi. Pure scivolare dalla zona Champions alla zona Uefa, è afflittiva, no? E pure scivolare dal secondo al terzo posto, in teoria...

Ma, soprattutto, le motivazioni del Collegio di garanzia - cioè laddove è chiarito come e perché s’è deciso di rinviare la sentenza alla Cfa - si fa riferimento alla così definita “dosimetria sanzionatoria” e si spiega che la Corte dovrà rinnovare “la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori (membri del Cda; ndr), fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus”. Non è dunque la classifica il parametro cui rapportarsi, bensì quel -15 iniziale da motivare meglio oppure da ridurre a seguito del proscioglimento di alcuni dirigenti. Se così non fosse, la Juventus avrebbe buon gioco a tornare al Collegio di garanzia lamentando la non ottemperanza delle indicazioni date.

Un freschissimo precedente che fa ben sperare, in questo senso: proprio in Cfa la Reggina (quote Irpef non pagate) ha ottenuto uno sconto di penalizzazione - da 7 a 5 punti - che le aveva permesso di collocarsi all’ottavo posto della classifica di Serie B, dunque di restare in zona playoff.

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TORINO - La parola chiave è “afflittivo”. Vale a dire, nel diritto penale: che porta limitazioni alla libertà personale. E nella giustizia sportiva: che determina un concreto danno sportivo alla squadra che viene penalizzata.

Il Codice di Giustizia Sportiva

«Tutte le sanzioni inflitte dagli organi di giustizia sportiva - è spiegato chiaramente nel codice di Giustizia Sportiva. Articolo 44, comma 5 - devono avere carattere di effettività e di afflittività». E nell’articolo 8, comma g, che tratta la penalizzazione di uno o più punti in classifica, si arriva addirittura a specificare: «Se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente».

Juve, potrebbe profilarsi una nuova penalizzazione esemplare

Alla luce di tutto questo, dunque, potrebbe profilarsi una nuova penalizzazione esemplare ai danni della Juventus nell’udienza di lunedì prossimo presso la Cfa (Corte federale d’appello), in cui - per la terza volta nell’ambito del processo sulle plusvalenze - si tornerà per provare a quantificare una volta per tutte il numero dei punti da togliere ai bianconeri. Al primo giro andò benissimo, al club e ai suoi dirigenti: 0 punti in meno e 0 mesi di inibizione. Ma al secondo giro le cose andarono peggio e il concetto di afflittività prese prepotentemente la scena. Infatti il procuratore federale Giuseppe Chiné, durante l’udienza in Cfa del 20 gennaio scorso (quella in cui si trattava innanzitutto la revocazione del precedente proscioglimento di tutti gli imputati) aveva argomentato la propria richiesta di 9 punti di penalizzazione per la Juventus così: «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica ora deve finire dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee». La Roma ai tempi era al settimo posto in classifica, la Juventus sarebbe finita alle sue spalle a quota 28, con appena tre punti in più dell’Udinese. Non fosse che la Corte federale aveva poi “immotivatamente” deciso di superare a destra Chiné e inasprire tutte le richieste della Procura: 15 punti. Per inciso: possiamo sostenerlo senza timor di smentita, quel “immotivatamente”, giacché l’ha sostenuto e argomentato anche il Collegio di garanzia dello sport. La Juventus era dunque scivolata al decimo posto a quota 22 punti.

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