L'equazione “afflittività = fuori dalle Coppe” non è imprescindibile
Ora, dunque, sempre in base al concetto di “afflittività” la situazione potrebbe assumere connotati paradossali per cui più punti avrà fatto la Juventus al 22 maggio e più corposa si rivelerà la penalizzazione. Per poi vedere se arriva un’altra penalizzazione dal processo sugli stipendi... Calcolatrice e classifica alla mano, oggi servirebbero 21 punti di zavorra per escludere in toto la Juventus dalla zona Europa della graduatoria di Serie A.
In realtà, però, l’equazione “afflittività = fuori dalle Coppe” non è da considerarsi imprescindibile, anzi. Pure scivolare dalla zona Champions alla zona Uefa, è afflittiva, no? E pure scivolare dal secondo al terzo posto, in teoria...
Ma, soprattutto, le motivazioni del Collegio di garanzia - cioè laddove è chiarito come e perché s’è deciso di rinviare la sentenza alla Cfa - si fa riferimento alla così definita “dosimetria sanzionatoria” e si spiega che la Corte dovrà rinnovare “la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori (membri del Cda; ndr), fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus”. Non è dunque la classifica il parametro cui rapportarsi, bensì quel -15 iniziale da motivare meglio oppure da ridurre a seguito del proscioglimento di alcuni dirigenti. Se così non fosse, la Juventus avrebbe buon gioco a tornare al Collegio di garanzia lamentando la non ottemperanza delle indicazioni date.
Un freschissimo precedente che fa ben sperare, in questo senso: proprio in Cfa la Reggina (quote Irpef non pagate) ha ottenuto uno sconto di penalizzazione - da 7 a 5 punti - che le aveva permesso di collocarsi all’ottavo posto della classifica di Serie B, dunque di restare in zona playoff.