Retroscena Juve: come e perché si è arrivati al patteggiamento

Cosa prevede il compromesso da sottoporre ai giudici nato da giorni di trattative: con l'ok non ci saranno altre penalizzazioni e si chiuderà con la giustizia sportiva

TORINO - Colpo di scena. La Juventus gioca d’anticipo e già oggi si presenterà di fronte al Tribunale Federale Nazionale per risolvere il filone d’indagine relativo a manovre stipendi, partnership con gli altri club e rapporti con gli agenti. La richiesta di anticipare l’udienza, inizialmente prevista per il prossimo 15 giugno, va infatti ricondotta all’intenzione dei bianconeri di patteggiare la pena. Non è stato semplice giungere a questo punto di possibile svolta, che anzi è frutto di rilfessioni, trattative, incontri, summit. Summit in casa Juventus, tra gli avvocati che - evidentemente - dopo l’importante vittoria ottenuta in Corte Federale d’Appello (sconto di 5 punti e assoluzione dei membri dell’ex Cda) provano ora a segnare un altro punto. Idem in Procura Federale, dopo il lavorone fatto nelle ultime settimane, mesi, s’è capito che poteva esser cosa buona e giusta predisporsi ad un patteggiamento. Anche perché - a dirla tutta - aveva tutto questo senso separare in due filoni diversi le inchieste e i procedimenti, poi processi, sulla Juventus? Finora i più “condannati” sono stati i tifosi della Juventus e non solo: continuare all’infinito demolirebbe il sistema calcio. Il patteggiamento permetterebbe invece di accorciare i tempi e porre forse fine una volta per tutte a questa storia.

La Juventus patteggia, ma il realismo non cura il senso di ingiustizia

La Juventus patteggia: ecco perché

Risparmiare soldi. Guadagnare credibilità. Ma in che termini, l’accordo? La premessa è che la Juventus non si sentiva colpevole di un illecito che non risulta in nessuna norma (le plusvalenze fittizie) e per il quale è stata penalizzata di 10 punti, men che meno si sente colpevole circa stipendi, procuratori, partnership. Se patteggia, e dunque colpevole in qualche modo si dichiara, è proprio per ragioni di opportunità. L’opportunità, nello specifico, di avere penalizzazione zero (ché già i 10 punti del filone plusvalenze non si capisce ancora come siano stati quantificati...). In ballo dovrebbe esserci un’ammenda nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, nient’altro. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, dato che a un’analoga sintesi le parti erano arrivate già prima del deferimento, quando però la Procura Generale del Coni aveva posto il veto sull’accordo sostenendo la recidività della Juventus nella violazione dell’articolo 4.1. Sarebbe probabilmente bastato argomentare meglio le motivazioni per aggirare l’ostacolo: la Procura Federale se n’era guardata dal farlo, ma potrebbe rivedere ora la propria posizione pur di mandare in archivio la questione. Idem per i soggetti fisici coinvolti, ovvero Agnelli, Paratici, Cherubini, Nedved, Manna, Braghin e Morganti: sanzioni economiche, non ulteriori inibizioni. A patto, naturalmente, che il Tribunale Federale Nazionale accetti i termini del patteggiamento cui sono giunti i legali Juve e il procuratore Chiné. Quella di oggi sarà una vera e propria udienza, il Tribunale emetterà sentenza: accogliendo la proposta, oppure modificandola. Il patteggiamento implica ovviamente l’impegno bianconero a non spingersi in ulteriori ricorsi tra Collegio di Garanzia e Tar del Lazio.

Juve: patteggiamento a zero punti per la manovra stipendi

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...