Il pomeriggio di Olivier Giroud e del Milan si era aperto benissimo sul campo del “Via del Mare” di Lecce. Il francese, che ha tagliato il traguardo delle 100 partite ufficiali con la maglia rossonera, aveva sbloccato il match con il secondo gol consecutivo su assist di Theo Hernandez e aveva liberato la strada a Tijjani Reijnders per l’azione solitaria dell’olandese che ha portato il Milan sul momentaneo 0-2. Una prestazione importante, quella di Giroud, condita dal solito lavoro di cucitura del gioco in fase offensiva, ma anche di una presenza più netta e rimarcata nell’area di rigore leccese. Al duplice fischio di Abisso, tutto sembrava essere stato incanalato verso un secondo tempo più nei binari milanisti, invece non è stato così.
Lecce-Milan, l'inizio della crisi rossonera
La squadra di Pioli non ha trovato il gol dello 0-3 ed è entrata in balia dei padroni di casa che hanno limitato ulteriormente Giroud e sono pervenuti al pareggio con Sansone e Banda, prendendosi le redini della gara. Olivier ha cercato in tutti i modi di tenere su il morale dei compagni, ma invano anche perché i medesimi non hanno più prodotto nulla, dal punto di vista offensivo il che ha reso Giroud un’anima in pena nella metà campo del Lecce. Poi, in uno dei rari momenti di pericolosità, ecco il fatto che rischia di costare carissimo a Giroud.
Giroud, parole forti a Abisso: rosso diretto
Minuto 93’, il numero nove milanista contende un pallone a Pongracic che lo tocca di mano in maniera piuttosto netta, ma non per l’arbitro Abisso, che seppur ben appostato, decide di non sanzionare l’intervento del difendente. Giroud qui perde la sua canonica calma e si scaglia con veemenza nei confronti di Abisso che, in un primo momento, lo ammonisce. Ma Giroud non ci sta e prosegue nelle proteste, inducendo il fischietto palermitano ad estrarre il rosso diretto, con Olivier che abbandona il campo scuotendo la testa. Ora qui emerge il problema potenziale.