Milan, ma Ibra che fa? Serve un ds. Cardinale in tribuna, pressing su Fonseca

Alla vigilia della prima gara da non sbagliare, di fianco e supporto all'allenatore manca ancora la figura di riferimento legata all’area sportiva

MILANO - Gerry Cardinale sarà presente in tribuna a Milan-Venezia e questa, di per sé, è una notizia. Il fondatore di RedBird, che detiene la proprietà del club rossonero, tornerà a vedere la squadra dal vivo dopo aver assistito al deprimente 2-2 contro la Lazio dello scorso 31 agosto e proverà a infondere nuovo supporto a giocatori e allenatore. Magari questa volta lo farà di persona, facendo sentire “la voce del padrone” poco prima di una partita che apre un trittico molto delicato per la panchina di Fonseca e per l’ambiente, che è una polveriera latente con il forte rischio di poter esplodere in caso di risultati negativi. Vincere con il Venezia, domani sera, sarà un obbligo assoluto ma dentro il Milan – società e proprietà – non dovranno minimamente pensare che gli eventuali tre punti contro i lagunari possano cancellare in un batter d’occhio il sentiment negativo della tifoseria che, ormai, bracca il club.

Milan, tifosi scontenti

Cardinale, due giorni fa, ha parlato nuovamente di Milan all’interno del forum IMG x RedBird: "Quello che sto cercando di fare è portare ciò che ho imparato in 30 anni in America nel calcio europeo. C’è una grande opportunità di riportare il Milan ai fasti di un tempo". Il problema è che la strategia sul lato sportivo non sembra assecondare i buoni propositi di Cardinale, che invece può esser contento dei risultati ottenuti sul lato commerciale da parte del Milan. Ma sono i risultati del campo a rendere virtuosi quelli del marketing e per crescere ancora, oltre a uno stadio di proprietà (vedremo come andrà a finire davvero la querelle San Siro-San Donato), servono vittorie e squadre competitive per vincere. I secondi posti non sono trofei e non vanno sbandierati come risultati degni di nota se ti chiami Milan. Per dire: a ieri erano oltre 19 mila i biglietti invenduti per Milan-Liverpool di martedì, un dato emblematico e preoccupante. Così come è evidente che Cardinale dovrà mettere in bolla Zlatan Ibrahimovic, che domani sarà ancora assente e che dovrebbe rivedersi in tribuna per Milan-Liverpool.

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Milan, che fine ha fatto Ibrahimovic?

Lo svedese, lontano dalla squadra da 15 giorni, in questo momento dovrebbe rappresentare la figura di riferimento per la parte sportiva e dovrebbe farlo con i fatti. Se, come qualcuno mormora, il ruolo di Zlatan non è quello, allora che il club prenda un direttore sportivo vero, riconoscibile e che possa essere rispettato dalla squadra, senza favoritismi di sorta. Le prossime tre partite hanno un’importanza capitale anche in merito alle scelte estive fatte da Ibrahimovic, che ci ha messo la faccia prendendosene la paternità.

Senza risultati positivi, il popolo chiederebbe l’esonero di Fonseca, che difficilmente potrebbe lavorare in un ambiente che, di fatto, non ha mai digerito la sua scelta così come non ha mai digerito che non si sia puntato su un profilo di livello superiore, se non il tardivo inserimento su Thiago Motta che era ormai promesso alla Juventus. Perché al contrario di quello che si possa pensare, l’allenatore conta eccome. Per quanto concerne Fonseca, bisognerà capire se in questa sosta avrà effettivamente preso atto del fatto che il calcio dominante sbandierato da lui e Ibra in conferenza non si addica a questa squadra, che forse ha bisogno di correre a campo aperto per sfruttare al meglio le doti dei suoi giocatori. 270 minuti in cui proprietà, club e allenatore si giocano tanto, forse tutto.

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MILANO - Gerry Cardinale sarà presente in tribuna a Milan-Venezia e questa, di per sé, è una notizia. Il fondatore di RedBird, che detiene la proprietà del club rossonero, tornerà a vedere la squadra dal vivo dopo aver assistito al deprimente 2-2 contro la Lazio dello scorso 31 agosto e proverà a infondere nuovo supporto a giocatori e allenatore. Magari questa volta lo farà di persona, facendo sentire “la voce del padrone” poco prima di una partita che apre un trittico molto delicato per la panchina di Fonseca e per l’ambiente, che è una polveriera latente con il forte rischio di poter esplodere in caso di risultati negativi. Vincere con il Venezia, domani sera, sarà un obbligo assoluto ma dentro il Milan – società e proprietà – non dovranno minimamente pensare che gli eventuali tre punti contro i lagunari possano cancellare in un batter d’occhio il sentiment negativo della tifoseria che, ormai, bracca il club.

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Cardinale, due giorni fa, ha parlato nuovamente di Milan all’interno del forum IMG x RedBird: "Quello che sto cercando di fare è portare ciò che ho imparato in 30 anni in America nel calcio europeo. C’è una grande opportunità di riportare il Milan ai fasti di un tempo". Il problema è che la strategia sul lato sportivo non sembra assecondare i buoni propositi di Cardinale, che invece può esser contento dei risultati ottenuti sul lato commerciale da parte del Milan. Ma sono i risultati del campo a rendere virtuosi quelli del marketing e per crescere ancora, oltre a uno stadio di proprietà (vedremo come andrà a finire davvero la querelle San Siro-San Donato), servono vittorie e squadre competitive per vincere. I secondi posti non sono trofei e non vanno sbandierati come risultati degni di nota se ti chiami Milan. Per dire: a ieri erano oltre 19 mila i biglietti invenduti per Milan-Liverpool di martedì, un dato emblematico e preoccupante. Così come è evidente che Cardinale dovrà mettere in bolla Zlatan Ibrahimovic, che domani sarà ancora assente e che dovrebbe rivedersi in tribuna per Milan-Liverpool.

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