
Sembrava una trattativa ormai conclusa, ma Fabio Paratici potrebbe non diventare il nuovo direttore sportivo del Milan. L’ex dirigente della Juventus aveva raggiunto un accordo con i rossoneri per il suo ritorno in Italia, ma nelle ultime ore la situazione avrebbe subito una brusca frenata che potrebbe compromettere definitivamente l’affare. Sull'ex Tottenham, infatti, c'è anche la squalifica che terminerà il prossimo 20 luglio e fino ad allora non potrà essere operativo per nessun club.
Paratici-Milan, i nodi dell'affare
Il nodo centrale riguarda la sua squalifica, che terminerà solo il prossimo 20 luglio. Da quella data Paratici potrà tornare operativo, ma questo lungo periodo di inattività avrebbe sollevato dubbi all'interno della proprietà del Milan. La società rossonera avrebbe dunque deciso di interrompere la trattativa, ritenendo che il vincolo legato alla squalifica fosse troppo grande da superare. La sua incapacità di iniziare il lavoro immediatamente sarebbe un ostacolo difficile da aggirare, e per questo motivo il club si starebbe già orientando verso altre soluzioni, sebbene non abbia chiuso definitivamente la porta all'ex dirigente della Juve.
I colloqui che avevano avuto luogo nei giorni scorsi avevano dato esito positivo, e sembrava ormai una formalità annunciare il suo ritorno. Paratici, pronto a tornare in Italia dopo aver trascorso gli ultimi anni al Tottenham prima della squalifica, aveva tutta l'intenzione di riprendere il suo ruolo di direttore sportivo. La questione della sospensione ora sta assumendo una rilevanza maggiore di quanto previsto. La lunga attesa prima di poter riprendere l'attività ha cominciato a preoccupare i dirigenti rossoneri.