Napoli, un convitato di pietra sulla panchina di Garcia: Spalletti

Dopo la sconfitta con la Lazio e il pari di Marassi, agguantato grazie alle prodezze di Raspadori e Politano, era inevitabile che il paragone con il Napoli del predecessore diventasse sempre più ingombrante per il successore. Che non si capisce perché abbia smontato un giocattolo perfetto
Napoli, un convitato di pietra sulla panchina di Garcia: Spalletti© LAPRESSE

L'anagramma di Rudi è duri. Perfetto per descrivere i tempi che il tecnico del Napoli sta vivendo sulla panchina dei Campioni d'Italia. Dove, invisibile, ma sempre più incombente siede il convitato di pietra a nome Luciano Spalletti. Dopo la sconfitta con la Lazio e il pari di Marassi, agguantato solo grazie alle prodezze di Raspadori e Politano, era inevitabile che il paragone con il Napoli del predecessore diventasse sempre più ingombrante per il successore. Il quale, non si capisce perché abbia smontato il giocattolo perfetto montato pezzo per pezzo da Luciano il Tricolore.

Male Osimhen, Kvara, Lobotka e Anguissa

A Genova, per settanta minuti il Napoli non è riuscito a impensierire il Grifone di Gilardino, sempre più spregiudicato e brillante, tanto da sfiorare il 3-2 in pieno recupero. A Osimhen, 31 gol nella passata stagione e valutazione di 200 milioni per un solo piede (cit: De Laurentiis) e Kvaratskhelia, miglior giocatore dell'ultima stagione, sono stati tagliati i rifornimenti. Lobotka, faro del memorabile anno scudetto, è stato relegato ai margini del gioco e costretto ad andare a corrente alternata. Anguissa si è inabissato nei gorghi di un centrocampo che batte in testa. Nella ripresa, Kvaratskhelia è stato sostituito all'ultimo minuto del tempo regolamentare, quando ce n'erano ancora sette di recupero per tentare di vincere grazie anche a un possibile guizzo del georgiano, basito e irritato per la seconda sostituzione in tre partite. L'anno scorso, Kvicha era stato rimpiazzato per 21 volte e non aveva mai detto ba. Lo sconcerto di Marassi la dice lunga sullo stato d'animo del campione. Non è l'unico a non capire che cosa stia facendo Garcia.

Garcia, esami Braga, Bologna e Udinese

Ha detto bene Politano: se vogliamo tenere ancora lo scudetto sulle nostre maglie, dobbiamo giocare molto diversamente da come abbiamo fatto contro il Genoa. Parole vere. Se poi l'allenatore, a chi gli fa notare quanto abbia fatto bene Raspadori in Nazionale, risponde con una battuta ("Non sono riuscito a vedere tutte le partite dei miei calciatori, ne ho tanti in giro per il mondo"), si capisce perfettamente l'aria che tira a Castelvolturno. E perché il Braga, il Bologna e l'Udinese in una settimana, siano già diventati tre esami da non fallire. D'altronde, anche Garcia lo sa, gli esami non finiscono mai.

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