Plusvalenza Osimhen, il Napoli e la giustizia sportiva: i possibili scenari

Un atto dovuto e l’ipotesi di accusa è quella di falso in bilancio. Per la Juventus la procura Figc riaprì le indagini: ora cosa succederà?

Sostenere che un nuovo “caso Juventus” sia alle porte, al momento, è poco meno di un volo pindarico. Ma la giornata di ieri, intanto, ha portato con sé l’iscrizione di Aurelio De Laurentiis al registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica di Roma, lì dove è stato trasferito il fascicolo con l’accusa di falso in bilancio a carico del numero uno dei partenopei (oltre che dei figli Edoardo e Valentina, della moglie Jaqueline Marie Baudit e dell’ad azzurro Andrea Chiavelli) per l’operazione di mercato che, nell’estate del 2020, aveva portato Victor Osimhen dal Lille al Napoli.

Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli incartamenti dalle pendici del Vesuvio all’ombra del Colosseo, passaggio reso necessario dal fatto che l’approvazione del bilancio in questione fosse avvenuta nella sede romana della Filmauro.

Plusvalenza Osimhen, carte a Roma

Un atto che arriva, più nello specifico, a circa un anno e mezzo dalle perquisizioni con cui le Fiamme Gialle avevano rinvenuto materiale utile negli uffici del club partenopeo, tra Castelvolturno e Roma, documenti da sommare a quelli raccolti dagli omologhi francesi. E a nove mesi dalla richiesta di una proroga alle indagini avanzata dalla stessa Procura di Napoli, nel pieno della corsa scudetto degli azzurri allora nelle mani di Spalletti, al fine di studiare più approfonditamente gli atti di cui i pm disponevano... fin dall’estate precedente.

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Il Napoli, Osimhen e la giustizia sportiva

Sì, ma cosa rischia il Napoli, tanto per utilizzare una formula particolarmente in voga in questi frangenti? Il pericolo all’orizzonte per il club azzurro, alla chiusura – non ancora avvenuta – delle indagini, è che la Procura Federale prenda visione delle carte e rilevi all’interno fatti nuovi rispetto a quelli che avevano portato all’archiviazione della posizione del Napoli nell’aprile 2022.

Juve, precedente della revocazione della sentenza

Secondo un iter del tutto analogo a quello per cui la Juventus nei mesi scorsi era passata dall’archiviazione alla revocazione della sentenza, e da lì al definitivo -10 nell’ambito della giustizia sportiva. E pazienza se poi i giudici della Corte di Cassazione hanno reputato incompetente sul tema la Procura di Torino, che nel frattempo aveva indagato e intercettato. E pazienza se poi le Procure attivate con un effetto domino dall’inchiesta Prisma, a partire da quella di Bologna, hanno reputato più idoneo archiviare che approfondire gli atti ricevuti.

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Napoli-Osimhen: i dettagli e le parole di Grassani

La giustizia sportiva – vincolata al principio di tempestività ancor più che a quello di giustizia stessa, parafrasando il giudice Torsello, presidente della Corte Federale d’Appello – aveva già fatto il suo corso. Ora, dunque, i riflettori si sono spostati sul caso Osimhen e sull’operazione che, tre anni fa, aveva destato fin da subito un certo scalpore. Il capocannoniere e protagonista indiscusso dello scudetto del Napoli, infatti, era approdato in azzurro da Lille in un’operazione da 71 milioni, “in parte oggettivamente inesistente per l’importo di 21.250.000 euro” e foriera di “plusvalenze fittizie pari a 19.947.363”, secondo le conclusioni degli stessi pm napoletani Francesco De Falco, Vincenzo Piscitelli e Roberta Simeone, coordinati dall’aggiunto Alessandro Milita.

"Ma adesso a Roma non c’è nulla, se non un fascicolo per il reato di falso in bilancio per cui i giudici potrebbero archiviare sulla base del precedente di Orsolini a Bologna", ha provato subito a rassicurare ieri a Lapresse l’avvocato degli azzurri Mattia Grassani. Tentando di scacciare uno scenario di revocazione in effetti ancora remoto. E che però, nel caso, avrebbe curiosamente tempstiche del tutto simili a quelle che avevano coinvolto la Juventus e travolto l’ultimo campionato.

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Sostenere che un nuovo “caso Juventus” sia alle porte, al momento, è poco meno di un volo pindarico. Ma la giornata di ieri, intanto, ha portato con sé l’iscrizione di Aurelio De Laurentiis al registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica di Roma, lì dove è stato trasferito il fascicolo con l’accusa di falso in bilancio a carico del numero uno dei partenopei (oltre che dei figli Edoardo e Valentina, della moglie Jaqueline Marie Baudit e dell’ad azzurro Andrea Chiavelli) per l’operazione di mercato che, nell’estate del 2020, aveva portato Victor Osimhen dal Lille al Napoli.

Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli incartamenti dalle pendici del Vesuvio all’ombra del Colosseo, passaggio reso necessario dal fatto che l’approvazione del bilancio in questione fosse avvenuta nella sede romana della Filmauro.

Plusvalenza Osimhen, carte a Roma

Un atto che arriva, più nello specifico, a circa un anno e mezzo dalle perquisizioni con cui le Fiamme Gialle avevano rinvenuto materiale utile negli uffici del club partenopeo, tra Castelvolturno e Roma, documenti da sommare a quelli raccolti dagli omologhi francesi. E a nove mesi dalla richiesta di una proroga alle indagini avanzata dalla stessa Procura di Napoli, nel pieno della corsa scudetto degli azzurri allora nelle mani di Spalletti, al fine di studiare più approfonditamente gli atti di cui i pm disponevano... fin dall’estate precedente.

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