Sostenere che un nuovo “caso Juventus” sia alle porte, al momento, è poco meno di un volo pindarico. Ma la giornata di ieri, intanto, ha portato con sé l’iscrizione di Aurelio De Laurentiis al registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica di Roma, lì dove è stato trasferito il fascicolo con l’accusa di falso in bilancio a carico del numero uno dei partenopei (oltre che dei figli Edoardo e Valentina, della moglie Jaqueline Marie Baudit e dell’ad azzurro Andrea Chiavelli) per l’operazione di mercato che, nell’estate del 2020, aveva portato Victor Osimhen dal Lille al Napoli.
Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli incartamenti dalle pendici del Vesuvio all’ombra del Colosseo, passaggio reso necessario dal fatto che l’approvazione del bilancio in questione fosse avvenuta nella sede romana della Filmauro.
Plusvalenza Osimhen, carte a Roma
Un atto che arriva, più nello specifico, a circa un anno e mezzo dalle perquisizioni con cui le Fiamme Gialle avevano rinvenuto materiale utile negli uffici del club partenopeo, tra Castelvolturno e Roma, documenti da sommare a quelli raccolti dagli omologhi francesi. E a nove mesi dalla richiesta di una proroga alle indagini avanzata dalla stessa Procura di Napoli, nel pieno della corsa scudetto degli azzurri allora nelle mani di Spalletti, al fine di studiare più approfonditamente gli atti di cui i pm disponevano... fin dall’estate precedente.