De Laurentiis indagato per falso in bilancio: operazione Osimhen nel mirino

Il presidente del Napoli è stato iscritto al registro degli indagati per le presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto della punta nigeriana

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato iscritto al registro degli indagati per l’accusa di falso in bilancio.

Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm partenopei. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille. L'operazione fu conclusa nell'estate di tre anni fa e risultò la più onerosa della storia del Napoli: Osimhen arrivò per 71 milioni di € dei quali 50 dilazionati negli anni e il resto attraverso i cartellini di quattro giocatori ex partenopei, ovvero il portiere Karnezis (ritiratosi lo scorso anno), Liguori, Manzi e Palmieri che venivano dal settore giovanile del Napoli.

Non solo Osimhen

Alcune operazioni passate effettuate in uscita dal Napoli sono risultate quantomeno sospette, come quella del brasiliano Carlos Vinicius che nel 2018 è stato acquistato dai partenopei da un club portoghese di seconda divisione per poi essere ceduto l'anno dopo, senza aver mai esordito in Serie A, al Benfica per una somma pari a 17 milioni di €.

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Caso Osimhen, le parole del New York Times

Sul caso legato all'acquisto della punta nigeriana, si era anche espresso il New York Times, dichiarando: "Lo scambio in esame ha permesso al club di ridurre alcuni dei costi – almeno sulla carta – associati all’acquisto di Osimhen, uno degli arrivi più costosi nella storia del club.

Cedendo i quattro giocatori minori al Lille e inserendoli nell'affare Osimhen, il Napoli è stato in grado di mostrare i 20,1 milioni di euro come un guadagno di milioni sui suoi libri contabili, una pratica nota come plusvalenza, che nelle ultime stagioni è diventata comune nelle trattative di trasferimento”. Secca fu la risposta di De Laurentiis, contattato dalla stessa testata giornalistica: "Non sono preoccupato perchè sono un guerriero".

Il chiarimento dell'avvocato Grassani

Mattia Grassani, avvocato che ha difeso il Napoli in ambito sportivo per il caso legato all'acquisto dell'attaccante nigeriano, in merito all'iscrizione nel registro degli indagati da parte dei pm di Roma di Aurelio De Laurentiis, accusato di falso in bilancio, ha dichiarato: "Il caso Osimhen è definitivamente archiviato a livello di giustizia sportiva. A livello sportivo 90 su 100 non può cambiare nulla, potrebbe cambiare qualcosa se per i fatti su cui sta indagando la procura emergessero cosa nuove che i magistrati sportivi non hanno valutato prima. E a Roma adesso non c'è nulla se non un fascicolo per il reato di falso in bilancio per il quale i giudici potrebbero archiviare anche sulla base del precedente di Orsolini, che può tranquillizzare il Napoli”. L'avvocato inoltre ha chiarito che “non c'è una nuova indagine, si tratta di un trasferimento di competenza da Napoli a Roma in quanto il bilancio del Napoli fa parte del consolidato di FilmAuro, quindi se c'è stato un falso in bilancio i competenti a giudicarlo sono i magistrati della procura di Roma, dove ha sede la FilmAuro”.

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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato iscritto al registro degli indagati per l’accusa di falso in bilancio.

Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm partenopei. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille. L'operazione fu conclusa nell'estate di tre anni fa e risultò la più onerosa della storia del Napoli: Osimhen arrivò per 71 milioni di € dei quali 50 dilazionati negli anni e il resto attraverso i cartellini di quattro giocatori ex partenopei, ovvero il portiere Karnezis (ritiratosi lo scorso anno), Liguori, Manzi e Palmieri che venivano dal settore giovanile del Napoli.

Non solo Osimhen

Alcune operazioni passate effettuate in uscita dal Napoli sono risultate quantomeno sospette, come quella del brasiliano Carlos Vinicius che nel 2018 è stato acquistato dai partenopei da un club portoghese di seconda divisione per poi essere ceduto l'anno dopo, senza aver mai esordito in Serie A, al Benfica per una somma pari a 17 milioni di €.

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