Napoli, le urla di ADL e cosa ha detto a Garcia. Tudor in pole: i nomi in lista

La tormentata esperienza dell'allenatore francese sulla panchina della squadra campione d’Italia è giunta al capolinea. A fine primo tempo della partita con l'Empoli il presidente De Laurentiis si è precipitato negli spogliatoi...

Ora basta. Il diluvio si è scatenato sullo stadio Maradona e Kovalenko ha messo i panni di Zeus, il Dio greco che scaglia fulmini all’indirizzo di Rudi Garcia: al 91’ l’ucraino è tornato a fare gol in Serie A dopo due anni e, di fatto, ha segnato pure la fine della tormentata esperienza del coach francese sulla panchina della squadra campione d’Italia. Tormentata e turbolenta, mai come ieri, con il presidente De Laurentiis precipitatosi negli spogliatoi al termine di un primo tempo piovoso e obbrobrioso, conclusosi con uno scialbo 0-0 al cospetto della formazione penultima in classifica e capace di segnare solo 3 gol in 11 partite.

De Laurentiis, urla contro Garcia

Basta” ha detto il patron con un diavolo per capello e le urla che mai così forti si erano sentite all’indirizzo di Garcia nell’ultimo mese, quello trascorso quotidianamente al fianco del coach che avrebbe esonerato dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, se solo Antonio Conte gli avesse detto sì. Lo 0-1 di ieri contro la formazione di Andreazzoli, un allenatore che la scorsa estate avrebbe potuto e (voluto) raccogliere l’eredità di Spalletti, è stato il classico punto di non ritorno. Squadra azzurra in pieno caos tattico, con un inedito 4-2-3-1 e con Zielinski e Kvaratskhelia lasciati incredibilmente in panchina. Davvero troppo per la pazienza dei 50mila spettatori al Maradona che hanno apprezzato le geometrie dell’Empoli e hanno liberato i soliti fischi quando l’arbitro Prontera ha mandato le squadre negli spogliatoi per l’intervallo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

De Laurentiis e le scelte estive

Se il destino vuole che una cosa si verifichi, la fa succedere. Perchè se all’89’ il tiro di Kvaratskhelia fosse finito in porta, invece che sul piede di un miracoloso Berisha, probabilmente De Laurentiis avrebbe avuto più tempo e più pazienza per cercare un nuovo allenatore. Il ko interno, quarto stagionale su 4 sconfitte, lo ha invece costretto a prendere la decisione che si attende già oggi. Il patron ha imposto a tutti il silenzio stampa e se n’è andato dallo stadio con l’espressione accigliata di chi ce l’ha con tutti. Soprattutto con se stesso che questa estate aveva deciso di fare di testa propria, nella convinzione che le sostituzioni di Spalletti e Giuntoli fossero semplici dettagli, avendo confermato in blocco la squadra che aveva stravinto lo scudetto. È stato un errore di presunzione, un peccato di vanità, frutto dell’inesperienza di chi era stato ai margini della cavalcata-scudetto propiziata da allenatore e ds. De Laurentiis a fine gara ha evitato ogni contatto con Garcia, che non ha nessuna intenzione di trovare un accordo per sciogliere il biennale (scadenza giugno 2025) da 3,2 milioni netti a stagione.

Napoli, le mosse di De Laurentiis: il sostituto di Garcia

Il presidente ha convocato per oggi una riunione nella sede della Filmauro a Roma, con l’ad Chiavelli, il ds Meluso, il club manager Sinicropi e il capo scouting Micheli. C’è da decidere il sostituto di Garcia, al quale è stato già detto di non presentarsi alla ripresa degli allenamenti di mercoledì, e non sarà una scelta facile. In vantaggio c’è Igor Tudor, senza panchina dopo l’ultima esperienza con il Marsiglia, anche se il croato, fautore della difesa a tre, non ha un carattere semplice e chiede un accordo fino a giugno 2025: De Laurentiis propone un accordo fino a giugno, con prolungamento al raggiungimento dell’obiettivo Champions. Il patron vuole solo traghettatori, sperando di convincere a giugno uno tra Conte e Farioli, ecco perchè non sono da escludere nemmeno le ipotesi Fabio Cannavaro (ieri ha seguito la partita al Maradona al fianco di De Laurentiis), Walter Mazzarri oltre a quella di Marco Giampaolo, quest’ultimo seguace della filosofia tattica 4-3-3.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ora basta. Il diluvio si è scatenato sullo stadio Maradona e Kovalenko ha messo i panni di Zeus, il Dio greco che scaglia fulmini all’indirizzo di Rudi Garcia: al 91’ l’ucraino è tornato a fare gol in Serie A dopo due anni e, di fatto, ha segnato pure la fine della tormentata esperienza del coach francese sulla panchina della squadra campione d’Italia. Tormentata e turbolenta, mai come ieri, con il presidente De Laurentiis precipitatosi negli spogliatoi al termine di un primo tempo piovoso e obbrobrioso, conclusosi con uno scialbo 0-0 al cospetto della formazione penultima in classifica e capace di segnare solo 3 gol in 11 partite.

De Laurentiis, urla contro Garcia

Basta” ha detto il patron con un diavolo per capello e le urla che mai così forti si erano sentite all’indirizzo di Garcia nell’ultimo mese, quello trascorso quotidianamente al fianco del coach che avrebbe esonerato dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, se solo Antonio Conte gli avesse detto sì. Lo 0-1 di ieri contro la formazione di Andreazzoli, un allenatore che la scorsa estate avrebbe potuto e (voluto) raccogliere l’eredità di Spalletti, è stato il classico punto di non ritorno. Squadra azzurra in pieno caos tattico, con un inedito 4-2-3-1 e con Zielinski e Kvaratskhelia lasciati incredibilmente in panchina. Davvero troppo per la pazienza dei 50mila spettatori al Maradona che hanno apprezzato le geometrie dell’Empoli e hanno liberato i soliti fischi quando l’arbitro Prontera ha mandato le squadre negli spogliatoi per l’intervallo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Napoli, le urla di ADL e cosa ha detto a Garcia. Tudor in pole: i nomi in lista
2
De Laurentiis e le scelte estive