Conte, clamorosa riapertura al Napoli: perché i no ad ADL non erano definitivi

Il tecnico sta aspettando l’occasione giusta: a giugno inizierà un domino delle panchine che coinvolgerà tutta Europa

Antonio Conte aspetta. Il futuro del tecnico salentino è uno dei grandi temi dell’estate 2024 (così come di José Morinho, per citare un altro totem). Dopo un anno sabbatico, vissuto con serenità dedicando tempo alla famiglia e agli amici, continuando comunque ad aggiornarsi guardando partite in televisione e allo stadio, Conte sarà uno degli “oggetti” del desiderio dei grandi club europei in vista della prossima stagione.

I tentativi di De Laurentiis

A giugno inizierà un enorme domino, molte panchine importanti si libereranno e tanti top club potrebbero virare le proprie attenzioni verso Conte. Anzi, qualcuno ha già iniziato a farlo da tempo, vedi Aurelio De Laurentiis. Non è un segreto che il presidente del Napoli abbia provato, a più riprese, a convincere Conte a prendere in mano la sua squadra dopo l’esperienza negativa con Garcia. Conte, però, dopo aver lasciato il Tottenham, ha preferito restare fermo: non aveva fretta di tornare subito in panchina ed entrare a stagione in corso non era nei suoi programmi.

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Conte-Napoli, perché si può

Detto ciò, i “no” a De Laurentiis non erano e non sono definitivi. Conte, come detto, non voleva subentrare e al tempo stesso voleva e vuole sposare un progetto che senta suo, nel quale sia coinvolto pienamente. Il Napoli a ottobre-novembre era ancora una creatura di Spalletti, una squadra reduce dallo scudetto, ma nel pieno di un’involuzione. A fine stagione tutto potrebbe cambiare e oggi il club partenopeo in Italia è probabilmente la società che più di altre potrebbe accontentare i desiderata di Conte. Non solo da un punto di vista economico - oggi quella non è però una priorità dell’ex ct azzurro -, ma anche progettuale.

Conte alla Juventus, al Chelsea e all’Inter ha saputo ricostruire e portare al vertice società di grande livello che avevano bisogno di rilanciarsi. Il Napoli nelle ultime stagioni ha raggiunto uno standard elevato, ha vinto lo scudetto, però a giugno dovrà ripartire. Attenzione: la conferma di Mazzarri non è ancora da escludere, anche se la classifica non sorride, così come non si possono scartare altri profili per l’eventuale successione del tecnico di San Vincenzo.

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Non solo il Napoli su Conte

Detto ciò, De Laurentiis ha insistito tanto per Conte e tornerà a farlo. E questa volta potrebbe non trovare la porta chiusa. Sempre che Conte sia ancora a disposizione. Come detto a fine annata ci saranno molti movimenti in panchina. In Italia potrebbero cambiare allenatore anche Roma, Milan - i cui dirigenti però hanno fatto più volte intendere che, in caso di separazione da Pioli (altra opzione per il Napoli...), al momento non così scontata, potrebbero pensare a profili più emergenti - e chissà, la Juve se Allegri facesse una scelta a sorpresa.

Tante società in Europa comunque cambieranno. Basti pensare agli addii già annunciati di Klopp a Liverpool e Xavi a Barcellona, due piazze dove però la filosofia di gioco di Conte potrebbe non sposarsi al meglio. Però ci saranno novità anche al Manchester United e al ricco e ambizioso Newcastle. E rimanendo in Premier, occhio alla possibile partenza di Arteta (Arsenal), in caso di chiamata da Barcellona. Così come potrebbero arrivare telefonate per Luis Enrique che libererebbero la panchina del Psg. In Germania, infine, sembra difficile pensare a una conferma di Tuchel al Bayern. Molti top club cambieranno a fine stagione e un top manager come Conte potrebbe fare gola a tanti.

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Antonio Conte aspetta. Il futuro del tecnico salentino è uno dei grandi temi dell’estate 2024 (così come di José Morinho, per citare un altro totem). Dopo un anno sabbatico, vissuto con serenità dedicando tempo alla famiglia e agli amici, continuando comunque ad aggiornarsi guardando partite in televisione e allo stadio, Conte sarà uno degli “oggetti” del desiderio dei grandi club europei in vista della prossima stagione.

I tentativi di De Laurentiis

A giugno inizierà un enorme domino, molte panchine importanti si libereranno e tanti top club potrebbero virare le proprie attenzioni verso Conte. Anzi, qualcuno ha già iniziato a farlo da tempo, vedi Aurelio De Laurentiis. Non è un segreto che il presidente del Napoli abbia provato, a più riprese, a convincere Conte a prendere in mano la sua squadra dopo l’esperienza negativa con Garcia. Conte, però, dopo aver lasciato il Tottenham, ha preferito restare fermo: non aveva fretta di tornare subito in panchina ed entrare a stagione in corso non era nei suoi programmi.

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