A tutto Gianluigi Buffon. L'ex portiere, nonché leggenda della Juventus, si è raccontato a 360° nel podcast BSMT, condotto da Gianluca Gazzoli. Tanti i temi affrontati, molti a tinte bianconere, ma non solo: dall'arrivo a Torino, passando per il Psg, il Parma e l'ipotesi Arabia proprio poco prima del ritiro dal calcio giocato. Ma anche alcuni momenti dolorosi che lo hanno riguardato da vicino, come l'anno in Serie B e il caso scommesse fino al suo ruolo di capo delegazione nell'Italia.
L'arrivo alla Juve e il rapporto con Lippi
L'arrivo a Torino, sponda bianconera, fu una scelta azzeccata ma con un inizio non semplice: "Andare alla Juve come andare su Marte: era un altro mondo, un'esperienza diversa perché la Juventus ha tifosi non solo in Italia, ma in tutto il mondo, inoltre per me lasciare Parma non fu facile. Ma in quel caso l'ambizione fu troppo forte, c'era la voglia di testare quanto valevo su palcoscenici di livello internazionale. I primi mesi però non furono semplici: ero stato pagato una cifra esorbitante, e le aspettative su di me erano altissime. Chi mi ha voluto alla Juventus? Credo Ancelotti, però in quel periodo si iniziava già a vociferare circa il ritorno di Marcello Lippi. Con lui chiacchierai a Viareggio: fu carinissimo. In frangenti come quello vedi lo spessore delle persone". Con Lippi ha vinto alla Juve e con l'Italia, ma ha anche vissuto cocenti delusioni: "Con lui ho ricordi indelebili, fatti di grandi vittorie e grandi delusioni. Però posso dire di aver avuto a che fare con un uomo, con pregi e difetti, ma ci intendevamo alla perfezione".