Il Napoli fa scuola: la tattica sul rigore di Osimhen che ha beffato la Juve

Il gol di Raspadori frutto di uno studio sui penalty e sulla rincorsa che potrebbe rivoluzionare una tradizione calcistica

NAPOLI - È ancora impresso nella mente dei tifosi della Juventus il momento in cui Szczesny ha intercettato il calcio di rigore tirato da Osimhen. Neppure il tempo di illudersi, però, che tre calciatori del Napoli erano già pronti a ribadire il pallone in rete, con Raspadori - il più lesto di tutti - che ha siglato così il gol del 2-1 che ha deciso la supersfida giocata al Diego Armando Maradona. Anche Allegri, nel post-partita, non ha potuto fare a meno di sottolineare come gli azzurri siano stati molto più rapidi rispetto ai difensori bianconeri a fiondarsi su quella sfera vagante. Ma i replay mostrano una verità che va oltre una mera differenza di caratteristiche fisiche e atletiche. Alla base, infatti, c'è una vera e propria tattica studiata a tavolino...

Lo schema del Napoli

Alex Sandro, Nonge (l'autore del fallo su Osimhen, che si è poi scusato sui social), Bremer e Yildiz si trovano sulla linea dell'area di rigore, mentre Anguissa, Raspadori e Di Lorenzo sono 4-5 metri più dietro. Se i calciatori della Juventus scattano da fermi, nel momento in cui l'attaccante nigeriano calcia dagli undici metri, i tre azzurri sono invece partiti qualche istante prima, arrivando così sulla ribattuta già lanciati e, quindi, sfruttando una rincorsa che ha permesso loro di raggiungere una velocità ben superiore rispetto a quella degli avversari. Al momento non si sa se l'idea sia di Calzona - a cui non sono state fatte domande in merito nel post-partita - o se di qualche giocatore azzurro, dati i tanti penalty falliti in stagione, ma quel che è certo è che, tale schema, verrà presto replicato da numerose squadre...

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