De Rossi, la Roma e il paragone Pirlo-Juve: “Ci sono uomini che…”

Il nuovo tecnico dei giallorossi si è presentato nella sua prima conferenza stampa toccando numerosi temi
De Rossi, la Roma e il paragone Pirlo-Juve: “Ci sono uomini che…”

Daniele De Rossi ha tenuto la sua prima conferenza stampa da allenatore della Roma. L'ex centrocampista e capitano dei giallorossi è subentrato a Mourinho, esonerato dal club dopo le brutte sconfitte contro Lazio e Milan. De Rossi ha iniziato la sua presentazione dichiarando: "Quando cambi allenatori vedi giocatori che vanno a 3mila all'ora. Succede sempre. I primi allenamenti ti danno una risposta fino a un certo punto, bisogna capire quanto terremo questo tenore. Vanno a duemila. Sembra assorbano due tre concetti nuovi che vogliamo mettere, sembrano delle spugne. Ho sentito Totti, mi ha mandato il messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato felicità e stupore".

De Rossi: "Non sono ai livelli di De Zerbi o Conte"

Il nuovo tecnico giallorosso ha proseguito: "Non pensavo ci fossero tutti questi problemi, la società sì. Io devo partire dallo 0-0, come le partite. In 3-4 giorni non fai in tempo ad analizzare tutto. Per questioni di tifo la Roma l'ho seguita sempre, quindi è la squadra che conosco di più al mondo. A fine stagione sarei contento se fossimo tra le prime 4 della classifica. È un obiettivo da puntare, non facile ma possibile" per poi aggiungere: "Parlare del mio calcio mi fa venire i brividi e l'ho sentito dire anche da allenatori che stimo. A parte da Guardiola, De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come fanno giocare la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Venire ricordato per uno che fa giocare bene la squadra e la fa vincere mi basta e avanza".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

De Rossi e la tattica: Spalletti e Luis Enrique

Sulle idee tattiche: "Mi innamorai di questo lavoro con Spalletti Luis Enrique. Questi tipi di allenatori, che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a 4. La Roma da anni gioca a tre, ora vediamo, si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro tramite alcune rotazioni, vediamo. Magari cambieremo durante la partita o a seconda dell'avversario". Sul suo arrivo al posto di Mourinho: "Uno non la sogna pensando di sostituire l'allenatore più titolato della storia. Mi aspettavo un processo più graduale ma è piena la storia di traghettatori presi per poco tempo e che poi sono rimasti. Ultimo in ordine di tempo, Palladino. Chiaro che voglio bene a Pellegrini, Cristante etc ma si può avere rispetto dei ruoli pur essendo amici. Loro mi guardano, mi ascoltano, mi seguono, mi sembra che gradiscano ciò che sentono".

De Rossi, il messaggio a Mourinho

Sul rapporto con lo Special One: "Gli ho mandato un messaggio, lui mi scrisse quando accettai la SPAL, era un gesto dovuto e giusto il mio. Non vedo l'ora di poter pensare solo al calcio. I problemi della Roma? Qualcuno l'ho riscontrato guardando le partite. La Roma non giocava male, giocava alcune partite male, altre bene. La Roma ha avuto alternanze in campo. Qualche idea ce la stiamo facendo, ovviamente non posso dirvela qui, sarebbe irrispettoso. I giocatori sono forti, lo sapevo, e dal vivo rimani impressionato. Sono stato abituato a giocare con giocatori forti. Sono rimasto stupito da Pisilli, è un giovane, un ragazzo, un bambino ma mi ha impressionato".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

De Rossi e il paragone con Pirlo

Daniele ha proseguito: "Non si può rifiutare la Roma, come accaduto a Pirlo anni fa, quando accettò la Juve. Ci sono uomini che rifiutano, altri che si buttano dentro. Non è solo una questione di nostalgia del passato, avrei detto di no solo se avessi pensato che la squadra è scarsa, non vado a fare brutte figure. Io penso la squadra sia forte. I Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza. Ho detto che avrei firmato la cifra che avrebbero scritto, ma ho chiesto solo un bonus sulla Champions. Europa League? Non ci sono rinnovi, non c'è niente. Voglio giocarmi le mie carte. Ho chiesto solo di trattarmi di allenatore, non da leggenda o ex bandiera e su questo erano d'accordo. Poi sanno che io dal primo secondo in cui l'ho sentiti io me la giocherò per rimanerci. Penso siano soddisfatti di questo. Voglio meritarmi conferma sul campo".

Roma, la sfida contro l'Hellas Verona

Infine, un pensiero sul primo impegno contro l'Hellas Verona: "Squadra solida, ha mantenuto la barra dritta quando lì si parlava di altro, mercato, cessioni, casini societari. Hanno giocatori di fisicità, un gioco definito e riconoscibile, sanno fare bene. L'emozione dell'esordio non ci deve fare scherzi. Ci potrebbe essere un po' di malumore, anche se spero di no".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Daniele De Rossi ha tenuto la sua prima conferenza stampa da allenatore della Roma. L'ex centrocampista e capitano dei giallorossi è subentrato a Mourinho, esonerato dal club dopo le brutte sconfitte contro Lazio e Milan. De Rossi ha iniziato la sua presentazione dichiarando: "Quando cambi allenatori vedi giocatori che vanno a 3mila all'ora. Succede sempre. I primi allenamenti ti danno una risposta fino a un certo punto, bisogna capire quanto terremo questo tenore. Vanno a duemila. Sembra assorbano due tre concetti nuovi che vogliamo mettere, sembrano delle spugne. Ho sentito Totti, mi ha mandato il messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato felicità e stupore".

De Rossi: "Non sono ai livelli di De Zerbi o Conte"

Il nuovo tecnico giallorosso ha proseguito: "Non pensavo ci fossero tutti questi problemi, la società sì. Io devo partire dallo 0-0, come le partite. In 3-4 giorni non fai in tempo ad analizzare tutto. Per questioni di tifo la Roma l'ho seguita sempre, quindi è la squadra che conosco di più al mondo. A fine stagione sarei contento se fossimo tra le prime 4 della classifica. È un obiettivo da puntare, non facile ma possibile" per poi aggiungere: "Parlare del mio calcio mi fa venire i brividi e l'ho sentito dire anche da allenatori che stimo. A parte da Guardiola, De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come fanno giocare la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Venire ricordato per uno che fa giocare bene la squadra e la fa vincere mi basta e avanza".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
De Rossi, la Roma e il paragone Pirlo-Juve: “Ci sono uomini che…”
2
De Rossi e la tattica: Spalletti e Luis Enrique
3
De Rossi e il paragone con Pirlo