Pellegri, la sosta per cambiare tutto: si allena con Zapata

L’attaccante del Torino in questo campionato ha giocato soltanto sette spezzoni ed è ancora alla ricerca del primo gol

Resta un’eccezione, la deroga a uno spartito che altrimenti riporta la presenza costante di Pietro Pellegri in questo Torino: il centravanti ha alzato bandiera bianca soltanto nelle ore che hanno preceduto la sfida contro il Verona a causa di un leggero risentimento agli adduttori che ha sortito l’effetto cautela. Ovvero, meglio non forzare, con un giocatore che troppe volte si è dovuto fermare a causa di vari infortuni. Un fastidio che Pellegri stesso ha voluto escludere potesse trasformarsi in qualcosa di più serio, scegliendo di non prendere parte alla sfida contro i gialloblù. Per il resto le convocazioni di Juric sono state otto, Coppa Italia compresa, e l’attaccante non ne ha persa una. Ha incamerato più minuti nelle primissime giornate, quando Zapata non era ancora arrivato o Sanabria stava recuperando dopo lo stop fisico: poi, anche se per pochi minuti, è comunque sempre sceso in campo. Per lo più con un buon atteggiamento, dando l’idea di essere sulla strada giusta, di voler ritrovare il piacere di giocare a calcio quale caposaldo del suo essere professionista anche se ancora manca il gol.

Toro, problemi in attacco

La prossima partita, contro l’Inter, ha tutto per essere quella in cui varrebbe la pena sbloccarsi. Intanto perché andrebbe a rompere un trend inquietante: il Toro non segna da tre giornate a questa parte (Juve, Verona e prima ancora Lazio). E non che prima le cose fossero andate particolarmente bene: nessun gol all’esordio contro il Cagliari, uno col Milan e uno con la Roma. Il minimo sindacale con l’eccezione della trasferta dell’Arechi; là le reti furono tre, un’enormità, visto l’andazzo. Nessuna è stata tuttavia segnata da un centravanti (contro la Salernitana a decidere furono Buongiorno e la doppietta di Radonjic): per adesso l’unico acuto rimane quello di Zapata a pareggiare nel finale la sfida interna contro la Roma. Se il colombiano, alla ripresa in casa contro l’Inter, andrà a caccia del secondo gol nel Toro, Pellegri e Sanabria saranno eventualmente impegnati alla ricerca della loro prima zampata stagionale.

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Visto il quadro, più facile prevedere spazio per l’ex del Genoa, nella gara contro i nerazzurri. Sanabria, dopo le uscite del Paraguay contro Argentina e Bolivia, tornerà ad allenarsi soltanto giovedì o venerdì, quindi a poche ore dalla partita contro l’Inter, in programma sabato 21 alle ore 18 al Grande Torino). Pellegri invece potrà sfruttare la sosta per mettere energia nelle gambe, per acquisire quel tono che lo possa proteggere da noie muscolari. Non soltanto lavorerà sulla parte fisica, ma anche nello studio tattico confrontandosi con Juric. Il quale al Fila insisterà nel provare lo schieramento a due punte: serve maggior coraggio per sviluppare azioni pericolose, e cattiveria quando è il momento di battere a rete. Pellegri è sempre lì, potenzialmente in grado di mettere a disposizione gol e lavoro nel mantenimento del pallone, ma anche portato fuori attenzione dai tanti infortuni.

Così Juric su Pellegri

Fin qui non sono stati un problema, e anzi di lui il tecnico ha apprezzato la voglia di rincorrere palla e avversari, al momento del cambio. D’altronde era stato l’allenatore granata che così - cioè come di nessun altro - aveva parlato di Pellegri: «Qui al Toro come lui ce ne sono pochi, può diventare un fuoriclasse, ma su tante cose siamo su livelli bassissimi», il giudizio espresso da Ivan. Volto a stimolarlo, ma partendo da considerazioni che Juric non ha dedicato a molti altri suoi giocatori. Pellegri in granata sa di poter crescere nei tempi giusti, senza bruciare l’opportunità e pensando solo a migliorare. Dietro l’angolo c’è l’Inter: farle male farebbe tanto bene all’ex Under 21.

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Resta un’eccezione, la deroga a uno spartito che altrimenti riporta la presenza costante di Pietro Pellegri in questo Torino: il centravanti ha alzato bandiera bianca soltanto nelle ore che hanno preceduto la sfida contro il Verona a causa di un leggero risentimento agli adduttori che ha sortito l’effetto cautela. Ovvero, meglio non forzare, con un giocatore che troppe volte si è dovuto fermare a causa di vari infortuni. Un fastidio che Pellegri stesso ha voluto escludere potesse trasformarsi in qualcosa di più serio, scegliendo di non prendere parte alla sfida contro i gialloblù. Per il resto le convocazioni di Juric sono state otto, Coppa Italia compresa, e l’attaccante non ne ha persa una. Ha incamerato più minuti nelle primissime giornate, quando Zapata non era ancora arrivato o Sanabria stava recuperando dopo lo stop fisico: poi, anche se per pochi minuti, è comunque sempre sceso in campo. Per lo più con un buon atteggiamento, dando l’idea di essere sulla strada giusta, di voler ritrovare il piacere di giocare a calcio quale caposaldo del suo essere professionista anche se ancora manca il gol.

Toro, problemi in attacco

La prossima partita, contro l’Inter, ha tutto per essere quella in cui varrebbe la pena sbloccarsi. Intanto perché andrebbe a rompere un trend inquietante: il Toro non segna da tre giornate a questa parte (Juve, Verona e prima ancora Lazio). E non che prima le cose fossero andate particolarmente bene: nessun gol all’esordio contro il Cagliari, uno col Milan e uno con la Roma. Il minimo sindacale con l’eccezione della trasferta dell’Arechi; là le reti furono tre, un’enormità, visto l’andazzo. Nessuna è stata tuttavia segnata da un centravanti (contro la Salernitana a decidere furono Buongiorno e la doppietta di Radonjic): per adesso l’unico acuto rimane quello di Zapata a pareggiare nel finale la sfida interna contro la Roma. Se il colombiano, alla ripresa in casa contro l’Inter, andrà a caccia del secondo gol nel Toro, Pellegri e Sanabria saranno eventualmente impegnati alla ricerca della loro prima zampata stagionale.

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