Crisi Toro, a Lecce per forza con il doppio centravanti

Col rientro di Zapata e l’utilizzo di Sanabria o Pellegri aumentano le soluzioni a disposizione di Juric e il peso offensivo
Crisi Toro, a Lecce per forza con il doppio centravanti

Il discorso non vale in assoluto, visto che di assoluto non c’è nulla dopo che anche Juric ha derogato dalla difesa a 3. Partita contro l’Inter: davanti a Milinkovic-Savic hanno giocato in quattro. Non è assoluto, dogmatico o necessario, ma in questo Toro il varo del doppio centravanti diventa ora imprescindibile. Se i granata avessero trequartisti in grado di fornire un adeguato numero di assist a Zapata, contestualmente garantendo qualche gol, allora la soluzione con solo il colombiano al centro dell’attacco del Torino rimarrebbe magari la migliore. Se però Radonjic si accende una partita ogni quattro, e quando non è portato in palmo di mano dal tecnico pure se la prende, e Karamoh sta sparendo dai radar, e Vlasic fa crescere la schiera di coloro che non ne avrebbero rilevato il cartellino dal West Ham, e ancora Seck resta per adesso un’idea non concretizzata dall’allenatore, allora si fa dura. Per altro sul tema Seck è stato un po’ ondivago, Juric. Passando dal "voglio farlo crescere", al "a questa squadra manca un trequartista".

I numeri dei trequartisti

Il quadro messo in numeri è il seguente: in campionato Radonjic ha segnato 3 gol (due alla Salernitana e uno al Genoa), Karamoh, Vlasic e Seck nessuno. La classifica degli assist invece mette tutti alla pari: nessuno tra i giocatori che nel Toro appoggiano una punta ha servito un pallone poi spedito in rete da un compagno. Un problema che ha tante spiegazioni. Prima delle quali che degli attuali trequartisti nessuno ha il sinistro di Miranchuk. Se in difesa e nel reparto centrale dell’attacco la squadra si è rinforzata, sulla trequarti si è indebolita. Il posto del russo, che era un titolare, non è stato rimpiazzato, gli altri quattro c’erano già la passata stagione. Inoltre Juric e i dirigenti hanno scelto di confermare Sanabria, resistere agli attacchi finali del Genoa su Pellegri e investire per Zapata. Questo Toro è stato ricostruito per giocare con la doppia punta. Poi si può ragionare sulla posizione di Sanabria: presupponendo che il colombiano mantenga le consegne di occupare gli spazi centrali, il paraguaiano fresco di gol con la sua nazionale potrebbe partire da trequartista o seconda punta. Avendone per di più la naturale inclinazione.

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L'opzione del doppio centravanti

Due centravanti puri si avrebbero invece con Zapata e Pellegri in campo, ed è questa una soluzione che, anche per ridare coraggio ai granata, in questo momento è da caldeggiare. Certo le due punte riducono l’impiego dei trequartisti che sono comunque quattro, ma che in questa fase stanno pure fallendo una prova dietro l’altra. Il calendario che ha intervallato il Verona alle romane e a Juve e Inter è stato tosto, ma il contributo recente di Seck, Radonjic, Vlasic e Karamoh è stato davvero minimo. Inevitabile, a questo punto, pensare di aumentare il peso offensivo del Torino attraverso l’impiego delle due punte. Anche in considerazione di avversarie ora più morbide da affrontare (Lecce, Sassuolo e Monza) e delle migliori condizioni di Zapata, dopo lo stop prudenziale contro l’Inter. Salvo ricadute, in Puglia tornerà a disposizione.

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Il discorso non vale in assoluto, visto che di assoluto non c’è nulla dopo che anche Juric ha derogato dalla difesa a 3. Partita contro l’Inter: davanti a Milinkovic-Savic hanno giocato in quattro. Non è assoluto, dogmatico o necessario, ma in questo Toro il varo del doppio centravanti diventa ora imprescindibile. Se i granata avessero trequartisti in grado di fornire un adeguato numero di assist a Zapata, contestualmente garantendo qualche gol, allora la soluzione con solo il colombiano al centro dell’attacco del Torino rimarrebbe magari la migliore. Se però Radonjic si accende una partita ogni quattro, e quando non è portato in palmo di mano dal tecnico pure se la prende, e Karamoh sta sparendo dai radar, e Vlasic fa crescere la schiera di coloro che non ne avrebbero rilevato il cartellino dal West Ham, e ancora Seck resta per adesso un’idea non concretizzata dall’allenatore, allora si fa dura. Per altro sul tema Seck è stato un po’ ondivago, Juric. Passando dal "voglio farlo crescere", al "a questa squadra manca un trequartista".

I numeri dei trequartisti

Il quadro messo in numeri è il seguente: in campionato Radonjic ha segnato 3 gol (due alla Salernitana e uno al Genoa), Karamoh, Vlasic e Seck nessuno. La classifica degli assist invece mette tutti alla pari: nessuno tra i giocatori che nel Toro appoggiano una punta ha servito un pallone poi spedito in rete da un compagno. Un problema che ha tante spiegazioni. Prima delle quali che degli attuali trequartisti nessuno ha il sinistro di Miranchuk. Se in difesa e nel reparto centrale dell’attacco la squadra si è rinforzata, sulla trequarti si è indebolita. Il posto del russo, che era un titolare, non è stato rimpiazzato, gli altri quattro c’erano già la passata stagione. Inoltre Juric e i dirigenti hanno scelto di confermare Sanabria, resistere agli attacchi finali del Genoa su Pellegri e investire per Zapata. Questo Toro è stato ricostruito per giocare con la doppia punta. Poi si può ragionare sulla posizione di Sanabria: presupponendo che il colombiano mantenga le consegne di occupare gli spazi centrali, il paraguaiano fresco di gol con la sua nazionale potrebbe partire da trequartista o seconda punta. Avendone per di più la naturale inclinazione.

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