TORINO - Dieci su dieci, en plein. Oggi a Lecce andrà in campo la decima formazione diversa: basta e avanza l’assenza di Schuurs per anticiparlo con certezza. Fin qui era stato sempre titolare, l’olandese. Da oggi, dunque, si tirerà una riga e nascerà una difesa nuova. Imperniata su Buongiorno, al rientro in Puglia, ma d’ora in poi sempre senza Perr, sino alla prossima stagione. E se è vero che Zapata non partirà titolare, sarà sicuramente differente anche il settore offensivo, presumibilmente con due attaccanti di ruolo. Finora, il doppio attaccante si era visto solo una volta, in partenza: un mese fa a Roma contro la Lazio. All’epoca, Sanabria si aggiunse al colombiano.
Le prime giornate di campionato
Dogmatismi, infortuni, litigi: uno spettro non ridotto di motivazioni si nota in controluce, dietro a questo variare continuo dei giochi. Che pure erano cominciati con un assetto base fin canonico, alla prima giornata. Non era ancora arrivato Zapata, Lazaro non era in condizione, così le scelte contro il Cagliari, il 21 agosto, vennero a galla sull’onda non solo della preparazione estiva, ma anche di quanto aveva detto la seconda parte dello scorso campionato: 3-4-2-1 con Sanabria pivot, Karamoh e Vlasic alle spalle, Ilic e Ricci in cabina di regia, Bellanova e Vojvoda sulle fasce, Schuurs, Rodriguez e Buongiorno in difesa. Formazione quasi interamente replicata alla seconda giornata col Milan (Radonjic al posto di Karamoh), ma già nell’intervallo il giocattolo cominciò a rompersi: sul 3 a 1 per i rossoneri la furia di Juric esplose principalmente ai danni di Ilic, sostituito dopo appena 45 minuti perché accusato di eccessivo lassismo, in campo.
Gli scontri con Ilic e Radonjic
Di lì in poi, gli scontri più o meno frontali col serbo si moltiplicarono, in allenamento. Come quelli con Radonjic. D’altra parte il loro impiego si è presto trasformato in un torrente carsico, in queste prima 9 giornate di campionato. Il play da 16 milioni è partito titolare solo 5 volte, con poi 3 ingressi dalla panca; rispettivamente 4 gare da titolare e 3 subentri per il jolly offensivo suo connazionale. Ilic doveva essere una colonna, nei progetti: così come era stato, strada facendo, dopo il suo arrivo a Torino, nello scorso gennaio. Invece ancora ieri Juric lo giubilava, insieme con l’altro serbo, Rado.