Nessuno crede più a un possibile rinnovo di contratto per Juric. Poi, per carità, un approdo in una Coppa europea potrebbe anche tornare a mescolare le carte sul tavolo: scenario, peraltro, oggi irrealistico. Ma poi sarebbe da vedersi se, pure in questo caso, Cairo avrebbe ancora voglia di continuare con Juric (e Juric con Cairo). Ieri, su queste colonne, avevamo provato a sviscerare il senso (e le sabbie mobili) del Grande Azzardo compiuto da Cairo in primavera: andare avanti a tutti i costi con un allenatore non più amato e compreso come quando arrivò, dopo due stagioni caratterizzate da rapporti troppo bellicosi e complicati (e qui ci mettiamo dentro anche la figura del braccio destro presidenziale, Vagnati).
Un allenatore che, per dirla con Cairo (o meglio: per dirla come ragiona Cairo), aveva anche avuto “l’ardire” di rifiutare a più riprese le munifiche offerte di rinnovo messe sul piatto dal patron e dal suo dt nella scorsa stagione. Persino un affronto? Fino a un certo punto: perché la scadenza ravvicinata come da contratto originale (2024) consentiva già al presidente anche di intravedere una via di fuga, non devastante economicamente.