Zapata-Sanabria e il 3-5-2
Il Toro, quindi, potrebbe concludere il 2023 in una posizione di classifica molto ambiziosa e guardare al futuro con uno spirito diverso, sicuramente più ambizioso rispetto a quello delle ultime stagioni. Quello che fa ben sperare è il gioco (ritrovato) della squadra grazie al cambiamento di modulo: il 3-5-2, con Zapata e Sanabria in avanti, dà più spinta e crea maggiore pericolosità. Il sistema tanto amato da Juric (3-4-2-1) non offriva più valide garanzie per diversi motivi. Il più lampante è che non ci sono trequartisti di qualità, quei giocatori in grado di inventare qualcosa di importante. In più, la manovra era diventata prevedibile e gli allenatori avversari sapevano facilmente prendere le contromisure. E raramente gli esterni, così importanti nelle idee tattiche di Juric, riuscivano a servire palloni significativi all’unica punta. Con due attaccanti veri c’è più movimento e imprevedibilità. Bisogna proseguire su questa strada senza ripensamenti, soprattutto se Zapata e Sanabria riusciranno a raggiungere la condizione migliore. Il colombiano in questi giorni al Filadelfia sta svolgendo un lavoro particolare per presentarsi a Bologna al massimo: sino ad oggi l’ex atalantino ha dato il suo contributo, ci mancherebbe, ma adesso Juric gli chiede anche i gol. L’obiettivo dichiarato del giocatore è quello di raggiungere la doppia cifra e se ci riuscirà per la squadra potrebbero aprirsi nuove aspettative. Si parte con la trasferta di Bologna, allora. L’importante è crederci sempre e comunque, nonostante (e questo non bisogna dimenticarlo) i granata negli ultimi anni abbiano subito troppe sviste arbitrali. Le ultime a Monza.