Gli alti e bassi
Ma procediamo con ordine e analizziamo il suo operato di alti e bassi: il portiere serbo è un giocatore dal potenziale enorme, qualità che gli sono fornite dalla notevole altezza, 202 centimetri, il che gli permette di arrivare dove altri non possono. Tuttavia, nonostante abbia giocato moltissime partite in carriera - di cui 98 con il Torino - il numero 32 ha commesso errori gravi che sono costati punti pesanti. Vanja, in sostanza, ha continuato ad alternare prestazioni sensazionali con riflessi felini e miracoli che hanno salvato il risultato, come contro l’Empoli, a prestazioni con errori grossolani, come quelli in uscita contro la Juventus, gara in cui non è riuscito ad afferrare il pallone per tre volte sulle palle inattive, incassando due reti e provocando di conseguenza la sconfitta della squadra granata.
Il primato nel mirino
Quello che gli è mancato finora è la continuità, problema che si porta appresso da tre anni, da quando, dopo l’addio di Sirigu, è diventato titolare nella formazione di Juric. Adesso, però, potrebbe essere arrivata la svolta tanto attesa, visto che il tecnico e i dirigenti su di lui si sono espressi con parole nette e significative, attribuendo anche la giusta parte dei meriti al preparatore Cataldi, voluto proprio da Juric in estate. In questo periodo per lui magico è giusto considerare ll modo di giocare della squadra, dal valore dei compagni che davanti a lui sbarrano la strada agli avversari. E adesso insegue non solo il suo primato personale, conquistato lo scorso anno con undici clean sheet, ma quello di Salvatore Sirigu, capace nella stagione 2018-19 di non prendere gol per ben quindici volte.