TORINO - Juric ha studiato due forme di Toro per sbancare Firenze e in tutto questo Tameze avrà un ruolo importante. All’inizio il tecnico schiererà una squadra più tecnica, nella ripresa più agguerrita e tosta. E così nei primi 45 minuti il francese starà in difesa con Buongiorno e Rodriguez. A questo punto il centrocampo iniziale sarà formato da Ricci, Vlasic e Ilic (con il recuperato Linetty che scalpita). Tre giocatori molto tecnici che hanno il compito di inventarsi qualcosa: dovranno far correre il pallone e cercare le imbucate giuste verso Zapata e Sanabria alla ricerca del gol. Sarà, dunque, il solito Toro offensivo, magari un po’ più attento del solito con il pallone tra i piedi. Dopo l’intervallo, invece, cambio di rotta. Juric farà entrare Djidji in difesa al posto di Tameze e sposterà il francese, di gamba e di corsa, a centrocampo. E magari gli affiancherà anche Linetty. In una situazione del genere la squadra avrà più fisicità e in mezzo al campo saprà fermare con decisione le ripartenze, temutissime, dei giocatori di Italiano. Ecco perché la mossa Djidji-Tameze può rivelarsi azzeccata.
Juric, le parole in conferenza
Del resto Juric in conferenza si è lasciato scappare la strategia. «Djidji entrerà a partita in corso e sempre a partita in corso potrei spostare Tameze a centrocampo». Chiaro, no? Di sicuro in questa settimana il tecnico croato ha preparato la partita con molta attenzione, curando anche i più piccoli particolari per cercare di portare a casa i 3 punti che rilancerebbero in maniera importante le ambizioni di una squadra che, dopo il pari casalingo contro l’Udinese, si sono un po’ raffreddate. Ci vuole una scossa immediata, anche se l’avversario di turno sta attraversando uno splendido momento di forma. Sarà, dunque, una partita tutt’altro che facile ma comunque alla portata della formazione granata. Ma torniamo a Tameze. A parte la disattenzione che ha dato il via al gol dell’Udinese ha sempre giocato su alti livelli ricoprendo più ruoli con la stessa disinvoltura. Juric continua ad avere grande fiducia in lui, l’ha voluto a tutti i costi per averlo allenato a Verona e i risultati gli stanno dando ragione.
Tameze, uomo-spogliatoio
Tameze, tra l’altro, è anche un uomo-spogliatoio, si è subito fatto ben volere dai compagni ed è il primo ad andare a incitare chi si trova in difficoltà. L’esempio è fresco: contro l’Empoli, nel momento della sostituzione, Soppy è stato fischiato dal pubblico per la sua deludente prestazione e il francese gli è andato subito incontro per accompagnarlo fuori chiedendo alla gente di regalargli un applauso di incitamento che, in parte, è stato accolto. E non solo: Juric ha pubblicamente ammesso che Tameze e Linetty lo hanno aiutato a riportare ordine e disciplina all’interno dello spogliatoio dopo un periodo di lieve sbandamento. Ecco perché il jolly tuttofare è diventato un punto fermo del Toro, uno di quei giocatori che portano serenità ma che nello stesso tempo in campo non si risparmiano mai. Tipo da Toro, certo. Ma da Toro arrembante, da Toro ambizioso che punta a qualche cosa di importante.