Toro, il motivo e l'allarme per l'Europa lontana: i gol segnati sono da B!

L’attacco è il terz’ultimo del torneo: nelle 4 trasferte più recenti non è stata realizzata neppure una rete. Zapata, Sanabria e Pellegri finora sono restati a secco fuori casa
Toro, il motivo e l'allarme per l'Europa lontana: i gol segnati sono da B!© Marco Canoniero

Lontano dal Grande Torino i granata hanno conquistato 9 punti in 10 partite: una media troppo bassa. E i 6 gol realizzati, praticamente una miseria, sempre fuori casa, confermano la “pochezza” dei granata senza l’apporto dei propri sostenitori. Nelle ultime quattro trasferte, per rendere l’idea con un esempio pratico, la squadra non ha segnato neppure una rete. E nel calcio se non si fanno gol non si va da nessuna parte, figuriamoci in Europa. Più in generale la squadra di Juric ha il terz’ultimo posto nella graduatoria di realizzazioni (18). Peggio hanno fatto solo Salernitana (17) e Empoli (11), che sono le ultime due squadre della classifica.

Del resto il 10º posto in classifica, anche se non lontanissimo dalle posizioni che contano, è figlio di un attacco che segna con il contagocce e che non permette alla squadra di alzare l’asticella della competitività che i tifosi, invano, aspettano da troppo tempo. Anche il nuovo sistema con le due punte non ha cambiato il mediocre percorso della squadra. Zapata, per rendere l’idea, non è mai andato a bersaglio in trasferta, e come lui Sanabria. Nel 3-0 di Salerno c’è stata la doppietta di Radonjic e il gol di Buongiorno, lo stesso centrale ha firmato il successo di Lecce, mentre Ilic ha segnato nell’1-1 di Monza.

Torino, problemi in attacco

Gli attaccanti non sfondano, allora, e tutto diventa maledettamente complicato, anche se chiaramente la questione non riguarda i giocatori di ruolo, ma l’intera fase offensiva, come dimostra il numero di tiri in porta a Marassi: zero. Ed è proprio questo, in tale contesto, un altro aspetto preoccupante. Passano le giornate, ma la situazione non cambia: i due attaccanti non ricevono palloni giocabili, il più delle volte devono essere loro ad andare a cercarseli. Qualcuno arriva dalla destra, visto che Bellanova è uno dei più in forma, però da sinistra buio pesto: Lazaro e Vojvoda non incidono e dal mezzo raramente c’è qualche assist sfizioso. Manca inventiva. Spesso la squadra mantiene il possesso del pallone senza dare mai l’impressione di arrivare alla conclusione in maniera pericolosa.

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Le parole di Juric

E alla fine Juric ribadisce le proprie convinzioni: «Sono soddisfatto, abbiamo intrapreso la strada giusta. Credo in questi ragazzi, si stanno allenando bene» Già, ogni tanto crede in loro, altre volte no: come quando sostiene che manca la qualità per vincere le partite. Dove sta la verità? Le frasi altalenanti del tecnico non portano certezze, bensì solo tanti punti interrogativi. L’unico che ha qualità è Radonjic, che ha segnato 3 gol in 10 presenze (soprattutto in un totale di appena 373 minuti): da un po’ di tempo a questa parte è stato messo ai margini ed evidentemente non rientra nel progetto di Juric.Il fatto che non si riesca in qualche modo a recuperare un talento del genere è sicuramente un freno per le ambizioni di una squadra che punta in alto.

Poca considerazione dei giovani

L’ultimo aspetto che lascia perplessi è la poca considerazione che Juric ha dei giovani. Ieri il presidente Cairo, per esempio, è andato a vedere la Primavera di Scurto a Milano (1-1 il risultato finale della partita contro la squadra rossonera), che sta facendo molto bene (è terza in classifica) e presenta alcuni talenti che potrebbero essere presi in considerazione anche in ottica prima squadra: uno di questi è Aaron Ciammaglichella, 18 anni, fresco convocato nell’Under 19. In quest’ottic,a non va dimenticato Gvidas Gineitis, 19 anni, centrocampista lituano, titolare nella sua nazionale, che in campionato ha collezionato 7 presenze per 182 minuti. Juric ne parla molto bene ma, contradditoriamente, lo tiene in panchina. Per concludere: no gol, no Europa. È la legge del calcio.

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Lontano dal Grande Torino i granata hanno conquistato 9 punti in 10 partite: una media troppo bassa. E i 6 gol realizzati, praticamente una miseria, sempre fuori casa, confermano la “pochezza” dei granata senza l’apporto dei propri sostenitori. Nelle ultime quattro trasferte, per rendere l’idea con un esempio pratico, la squadra non ha segnato neppure una rete. E nel calcio se non si fanno gol non si va da nessuna parte, figuriamoci in Europa. Più in generale la squadra di Juric ha il terz’ultimo posto nella graduatoria di realizzazioni (18). Peggio hanno fatto solo Salernitana (17) e Empoli (11), che sono le ultime due squadre della classifica.

Del resto il 10º posto in classifica, anche se non lontanissimo dalle posizioni che contano, è figlio di un attacco che segna con il contagocce e che non permette alla squadra di alzare l’asticella della competitività che i tifosi, invano, aspettano da troppo tempo. Anche il nuovo sistema con le due punte non ha cambiato il mediocre percorso della squadra. Zapata, per rendere l’idea, non è mai andato a bersaglio in trasferta, e come lui Sanabria. Nel 3-0 di Salerno c’è stata la doppietta di Radonjic e il gol di Buongiorno, lo stesso centrale ha firmato il successo di Lecce, mentre Ilic ha segnato nell’1-1 di Monza.

Torino, problemi in attacco

Gli attaccanti non sfondano, allora, e tutto diventa maledettamente complicato, anche se chiaramente la questione non riguarda i giocatori di ruolo, ma l’intera fase offensiva, come dimostra il numero di tiri in porta a Marassi: zero. Ed è proprio questo, in tale contesto, un altro aspetto preoccupante. Passano le giornate, ma la situazione non cambia: i due attaccanti non ricevono palloni giocabili, il più delle volte devono essere loro ad andare a cercarseli. Qualcuno arriva dalla destra, visto che Bellanova è uno dei più in forma, però da sinistra buio pesto: Lazaro e Vojvoda non incidono e dal mezzo raramente c’è qualche assist sfizioso. Manca inventiva. Spesso la squadra mantiene il possesso del pallone senza dare mai l’impressione di arrivare alla conclusione in maniera pericolosa.

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