Vanoli, i moduli e gli occhi del Bologna
Lo accennavamo già ieri. Vanoli piace per varie ragioni, innanzi tutto per la sua esperienza vincente: dal 2010 al ‘16 da ct di più selezioni giovanili azzurre, con due secondi posti agli Europei con l’Under 17 e la 19. Quindi il lavoro di assistente al fianco di Conte al Chelsea (un trionfo nella Fa Cup, 2018) e all’Inter (lo scudetto del ‘21). Infine nel ‘22, prima del Venezia, la Coppa di Russia vinta con lo Spartak di Mosca, da allenatore primo. Piace anche per il suo modo di gestire i rapporti interni con società, con equilibrio, pur se nello spogliatoio sa essere un duro proprio alla... Conte. Lo scorso giugno, all’interno di una lunga e interessante intervista rilasciata a Dazn in videocollegamento da casa, Vanoli parlò anche del suo eclettismo tattico, un’altra dote che lo distingue chiaramente da Juric, decisamente più monotematico e integralista: "Nel periodo vissuto al fianco di Conte si utilizzava ovviamente il suo classico 3-5-2", un mantra tattico per il tecnico salentino, "ma io non mi sento vincolato a un solo sistema di gioco. Durante tutti i miei anni in Figc, per esempio, avevo un monumento come Arrigo Sacchi come dt delle nazionali giovanili e noi allenatori non ci potevamo spostare dal suo amato 4-4-2. E sono arrivato sino alla finale dell’Europeo Under 19, così. Ripeto, io non sono vincolato a una sola tattica: il sistema di gioco ideale lo fanno le caratteristiche dei giocatori".
Come a dire: è l’allenatore che si deve adeguare in base alla rosa che ha, saltellando tra moduli, tattiche e schemi differenti. Prova ne sia anche la sua esperienza a Venezia, in corso d’opera dal novembre del ‘22. Nella prima stagione è volato dal penultimo posto in B sino ai playoff utilizzando il 3-5-2. In questa stagione, post mercato estivo, ha invece rivoluzionato la tattica, per ottenere (e ci sta riuscendo) il massimo dai suoi: passaggio alla difesa a 4, avanti inizialmente con l‘albero di Natale (4-3-2-1), poi varo del 4-3-3 e infine il consolidamento migliore con il 4-2-3-1. Un tecnico così eclettico non avrebbe grandi problemi ad adeguarsi anche a Torino. Attorno a Vanoli, peraltro, sta già gironzolando pure il Bologna, visto che molto probabilmente dovrà salutare Thiago Motta a fine stagione.