I tifosi Juve deridono Cairo, Vanoli stupisce: Toro, l’altra faccia del derby

Il coro lanciato dalla curva Scirea nei minuti finali della partita è l’ultimo schiaffo morale preso ieri sera dalla squadra granata

«Salta con noi Urbano Cairo». Il coro sfottò lanciato dalla curva Scirea nei minuti finali della partita, mentre il 2-0 stava andando agli archivi, è l’ultimo schiaffo morale preso ieri sera dal Torino (o più che altro dal suo massimo dirigente) nel derby. Quella di ieri è stata la sconfitta numero 24 per il presidente granata contro la Juventus, che mai come negli ultimi diciannove anni aveva avuto vita così tanto facile contro la formazione granata. Ma gli sfottò nei confronti del presidente sono arrivati anche dai tifosi granata, tanto che già nella serata di ieri sui social ha iniziato a girare una petizione on line: «Regaliamo una stella allo Juventus Stadium per Urbano Cairo», il titolo scelto. «È l’uomo che più di tutti ha regalato gioie ai tifosi della Juventus», si legge poi nella descrizione.

Le assenze del Toro e non solo

Quel derby del 3-2, che Vanoli aveva ricordato nella conferenza stampa della vigilia, sembra ora ancor più lontano di quanto effettivamente sia. Il tecnico alla vigilia aveva elogiato il coraggio di quella squadra capace di ribaltare la Juventus di Rossi, Platini e Boniek in tre minuti e quaranta secondi, indicandola come il modello da seguire all’Allianz Stadium. Il Torino visto ieri sera non ha avuto invece nulla in comune con quello di Dossena, Bonesso e Torrisi. Ha subito l’1-0 di Weah, poi il 2-0 di Yildiz ma non solo non ha rimontato, non ha neppure mai dato l’idea di poterlo fare. Certo le assenze hanno pesato, soprattutto quelle in attacco, con Adams che si è aggiunto a quella lista degli indisponibili di cui fa parte anche Zapata. Lo scozzese non è riuscito a smaltire in tempo il problema muscolare accusato una settimana fa contro la Fiorentina e ieri non era neanche in panchina. Vanoli ha provato così a ridisegnare l’attacco del suo Torino schierando Vlasic alle spalle dell’unica vera punta, Sanabria. Nei primi quarantacinque minuti l’attaccate paraguaiano non ha praticamente mai toccato il pallone, risultando troppo isolato.

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Vanoli stupisce: "A me il Toro è piaciuto"

A complicare i piani dell’allenatore ci si è messa poi anche la sfortuna: prima Ilic, poi Ricci, sono stati costretti a lasciare il terreno di gioco per infortunio. Vanoli ha optato per un cambio ruolo su ruolo, inserendo Gineitis per il numero 8, poi ha sbilanciando la sua squadra in avanti schierando un altro attaccante, Njie. E proprio mentre lo staff medico soccorreva un malconcio Ricci in mezzo al campo, Vanoli ha provato a scuotere anche fisicamente la sua squadra, chiamando vicino a sé Pedersen - nel complesso assai deludente - e indicandogli con grande veemenza i movimenti che avrebbe dovuto fare. Nella parte finale di gara, Vanoli ha provato a ridisegnare ulteriormente il suo Torino, passando a un 4-2-4 con l’innesto di Yann Karamoh al posto di Valentino Lazaro. Ma la formazione granata non è mai riuscito a rendersi veramente pericolosa. Vanoli a fine gara ha però voluto cercare gli aspetti positivi della prestazione del suo Torino: «A me è piaciuta molto la squadra, il peso offensivo in questo momento ci manca ma abbiamo interpretato molto bene la partita». Poi ha aggiunto: «Rispetto alla parte iniziale di stagione sono cambiate le dinamiche, ora dobbiamo capire che il primo obiettivo è quello di raggiungere la salvezza. Ai ragazzi dico di guardarsi dentro e lottare. Stiamo attraversando un momento difficile e in questo momento non è facile essere pericolosi in fase offensiva. Le responsabilità poi sono sempre dell’allenatore. Dobbiamo trovare soluzioni diverse per affrontare questo momento». Ora arriva la sosta del campionato: «Speriamo di recuperare Adams, poi avremo tanti giocatori in nazionale».

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«Salta con noi Urbano Cairo». Il coro sfottò lanciato dalla curva Scirea nei minuti finali della partita, mentre il 2-0 stava andando agli archivi, è l’ultimo schiaffo morale preso ieri sera dal Torino (o più che altro dal suo massimo dirigente) nel derby. Quella di ieri è stata la sconfitta numero 24 per il presidente granata contro la Juventus, che mai come negli ultimi diciannove anni aveva avuto vita così tanto facile contro la formazione granata. Ma gli sfottò nei confronti del presidente sono arrivati anche dai tifosi granata, tanto che già nella serata di ieri sui social ha iniziato a girare una petizione on line: «Regaliamo una stella allo Juventus Stadium per Urbano Cairo», il titolo scelto. «È l’uomo che più di tutti ha regalato gioie ai tifosi della Juventus», si legge poi nella descrizione.

Le assenze del Toro e non solo

Quel derby del 3-2, che Vanoli aveva ricordato nella conferenza stampa della vigilia, sembra ora ancor più lontano di quanto effettivamente sia. Il tecnico alla vigilia aveva elogiato il coraggio di quella squadra capace di ribaltare la Juventus di Rossi, Platini e Boniek in tre minuti e quaranta secondi, indicandola come il modello da seguire all’Allianz Stadium. Il Torino visto ieri sera non ha avuto invece nulla in comune con quello di Dossena, Bonesso e Torrisi. Ha subito l’1-0 di Weah, poi il 2-0 di Yildiz ma non solo non ha rimontato, non ha neppure mai dato l’idea di poterlo fare. Certo le assenze hanno pesato, soprattutto quelle in attacco, con Adams che si è aggiunto a quella lista degli indisponibili di cui fa parte anche Zapata. Lo scozzese non è riuscito a smaltire in tempo il problema muscolare accusato una settimana fa contro la Fiorentina e ieri non era neanche in panchina. Vanoli ha provato così a ridisegnare l’attacco del suo Torino schierando Vlasic alle spalle dell’unica vera punta, Sanabria. Nei primi quarantacinque minuti l’attaccate paraguaiano non ha praticamente mai toccato il pallone, risultando troppo isolato.

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