Sfida tanto importante quanto speciale: Fabio Cannavaro e la sua Udinese sfideranno il Napoli in una partita che, esattamente 12 mesi fa, consegnava il terzo tricolore della storia agli azzurri. Un match diverso dagli altri per il tecnico bianconero, da partenopeo purosangue. Eppure in testa ci sono soltanto il risultato della gara e la salvezza della sua squadra, come ammesso nella conferenza stampa pre gara.
Udinese, Cannavaro e la sfida al Napoli
Nel presentare il match, Cannavaro sottolinea come sia importante ripartire dall'ottima partita disputata contro il Bologna, cercando di fare addirittura meglio: "Dobbiamo essere bravi a continuare a mantenere le giuste distanze tra i reparti e avere un’attenzione superiore a quella di Bologna, sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Il palo di Davis all'ultimo? È il calcio, la ruota gira. Ora affrontiamo un’altra squadra che mantiene il controllo della partita, ma quando abbiamo palla noi dobbiamo far meglio perché abbiamo le qualità per far male".
E a proposito del Napoli: "Nonostante sia sotto al Bologna, adesso che lo sto ristudiando ha individualità e collettivo con valori importanti. Sono forti, insieme all’Inter sono le squadre che giocano in modo diverso dal solito. Sono bravi in entrambe le fasi, hanno ritrovato un’organizzazione nel pressing e chiudono bene il campo. Hanno rotazioni, attaccano la profondità. Abbiamo tanti diffidati, lunedì mancheranno due giocatori per squalifica e dispiace. Quando una stagione è negativa arriva anche questo, ma dobbiamo pensare positivo. Se sapremo soffrire come squadra contro il Napoli avremo la possibilità di colpirli. Hanno tanti pregi, ma come tutti anche i loro difetti".
Cannavaro: "Contro il Napoli emozionante, ma..."
Cannavaro continua a ripetere lo stesso leit motiv espresso fin dal primo giorno da allenatore dei friulani, ovvero "eliminare la paura. Tante volte sulla carta parti sconfitto, ma senza timori puoi arrivare a giocarti tutte le partite. Abbiamo lavorato tantissimo per alzare l’asticella con e senza possesso. Preferisco giocatori che vanno a supporto del compagno e non pensano solo ad andare sulla seconda palla. Questo non vuol dire che dall’oggi al domani diventiamo il Barcellona, ma neanche che se un mio compagno ha la palla mi giro dall’altra parte".
Vietato fare calcoli nella corsa salvezza: "Devo pensare al mio, se penso agli altri e il mio va male siamo punto e a capo. Dobbiamo guardare a casa nostra e fare i punti che ci mancano, altrimenti è difficile". Sarà una sfida dal sapore nostalgico per Cananvaro: "Tutti sanno che sono napoletano e giocare contro il Napoli è un qualcosa di molto emozionante, però abbiamo un obiettivo importante come Udinese e le emozioni vengono lasciate da parte. Anche lo staff è composto da tanti napoletani e pensiamo solo a lavorare per il bene della squadra".
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