Il futuro del Perugia è sempre più incerto. In una lettera rivolta ai tifosi e alla città intera, il patron del club umbro Massimiliano Santopadre ha messo in vendita la società, rimarcando la necessità di una spesa vicina ai 2 milioni di euro da sborsare a breve. Decisione maturata dopo le aspre critiche ricevute, in ordine di tempo l'ultima in mattinata con un comunicato dagli ultras del Perugia, a seguito della retrocessione dalla B alla Serie C.
Perugia in vendita, la lettera di Santopadre
Questa la lunga lettera pubblicata da Santopadre: "Prendo atto di quanto in questi 11 giorni mi è stato detto e comunicato in tutti i modi e da svariate direzioni. Non ultimo questa mattina l’ennesimo comunicato proveniente dagli ultras Perugia che mi intimano di andare via e che addirittura tutti mi devono “far terra bruciata intorno” come se fossi l’ultimo dei delinquenti; vorrei ricordare a tal proposito che sono retrocesso e non sono una persona che ha fatto fallire il club. Nello sport purtroppo si vince e si perde. Come sempre mi assumo la totale responsabilità di quanto accade sul campo ma come è giusto che sia devo anche ricordare che in altre annate ho vinto campionati e raggiunto spesso playoff per la Serie A. Questo non lo dico per crearmi un alibi ma perché è scritto nella storia dei miei 12 campionati. Vorrei aggiungere che nemmeno a chi ha fatto disastri economici o ha fatto fallire il club sono state rivolte parole tanto dure come quelle usate nei miei confronti non solo dai tifosi ma anche e soprattutto da chi, quando vincevo, mi chiedeva il posto vicino in tribuna per farsi fotografare. Detto ciò comunico che il club è in vendita ma non da oggi bensì dal lontano 2017, nessuna offerta concreta è stata mai ricevuta, solo chiacchiere fatte soprattutto da intermediari che al telefono mi proponevano cifre a cui non sono mai seguite mail o comunicazioni ufficiali".